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L’INAUGURAZIONE

Azimut, gli yacht nati fra i monti per rivoluzionare il modo di vivere il mare

Le idee dietro le architetture del nuovo quartier generale di Avigliana

Il taglio del nastro, al centro Giovanna Vitelli presidente del Gruppo Azimut|Benetti

AVIGLIANA (Torino). «Nel luogo in cui è nata la visione che ha cambiato radicalmente la nautica mondiale, prende forma un’architettura che guarda al futuro». Azimut, la realtà industriale da un quarto di secolo in testa alle classifiche mondiali dei superyacht, parte da qui per annunciare l’inaugurazione del proprio rinnovato quartier generale di Avigliana, borgo piemontese di 12mila abitanti a una ventina di chilometri da Torino: del resto, non siamo forse – come detto durante la presentazione – in mezzo agli yacht «nati tra le montagne per rivoluzionare il modo di vivere il mare»?

La nuova sede di Avigliana

L’intervento rientra in un piano di investimenti da 50 milioni di euro destinato al sito produttivo, spiegano dall’azienda: la direzione artistica porta la firma di Amdl Circle e Michele De Lucchi, ai quali si deve pure il restyling dell’edificio principale e della realizzazione del nuovo padiglione multifunzionale, mentre gli uffici dei dipendenti sono stati completamente ristrutturati su progetto architettonico di Settanta7. È da aggiungere che l’intervento ha portato anche un «significativo efficientamento energetico», secondo quanto viene sottolineato.

A inaugurare la nuova sede dell’azienda fondata da Paolo Vitelli nel ‘69 sono stati Giovanna Vitelli, presidente del Gruppo Azimut Benetti, e Marco Valle, amministratore delegato. Insieme a loro il sindaco di Avigliana, Andrea Archinà («a testimonianza del forte legame tra l’azienda e il territorio») e i 1.500 dipendenti che, com’è stato sottolineato, «ogni giorno ad Avigliana realizzano la missione di Azimut: “Costruire la barca più bella, affidabile, tecnologica e innovativa, e assisterla sempre e ovunque”».

La nuova sede non è solo il segno di un rinnovamento architettonico: da Azimut Yachts spiegano che il progetto contraddistingue «un’evoluzione del modello lavorativo di Azimut» che mette al centro «la collaborazione e il lavoro in team» e, per questo motivo, supera «gli schemi rigidi di gerarchia anche nella configurazione degli ambienti di lavoro».

Interno della sede di Avigliana

L’iniziativa è stata «fortemente voluta dalla presidente Giovanna Vitelli» e marca una nuova fase nella storia dell’azienda, non solo per via del successo del passaggio generazionale dal fondatore Paolo alla figlia Giovanna. Viene presentato come «il segno concreto di un cambio di cultura: la visione imprenditoriale di famiglia incontra una governance moderna, fatta di talenti interni ed esterni». Aggiungendo poi: «Nasce così un nuovo modello di leadership, condiviso e aperto, che guarda lontano per generare una crescita solida e resiliente».

Il dialogo «tra passato e futuro, tra storia e innovazione» è alla base dell’ispirazione del progetto di questa trasformazione degli ambienti, in modo da «reinterpretare con sensibilità la concezione architettonica originaria dei celebri Gabetti & Isola, protagonisti dell’architettura italiana del Novecento che progettarono, negli anni ‘90, le sedi del Gruppo Azimut Benetti in Piemonte, Liguria e Toscana».

Amdl Circle è partner creativo di lungo corso e ha alle spalle l’iconico “yacht in piscina” ai Bagni Misteriosi per la Milano Design Week: il suo intervento rilegge il progetto originario e lo arricchisce di un elemento inedito: il padiglione di ingresso. È la prima tappa della nuova “heritage walk” che accompagna nella storia audace e glamour di Azimut: lo fa – viene sottolineato – con «un gesto dichiaratamente contemporaneo, che attualizza il passato e lo proietta in avanti, traducendo l’identità di Azimut in forma architettonica».

«Avevo in mente l’immagine della piramide del Louvre», racconta Giovanna Vitelli: «Uno “statement” dei tempi che cambiano, ma soprattutto un segno del nuovo che trova la sua piena potenza nella relazione con la grandiosità del passato». Con una sottolineatura: «Azimut ha una storia che supera i cinquant’anni e il modo migliore per onorarla era farla evolvere ancora, come ha sempre fatto mio padre».

Il nuovo padiglione viene illustrato come «una poetica dei contrasti»: il volume «essenziale e metallico»  evoca il mondo nautico e «si appoggia al corpo storico in mattoni». Le superfici d’acqua riflettono i modellini delle “prime volte” di Azimut, in nome di un «tributo alle principali innovazioni stilistiche e tecnologiche» come «l’introduzione nel 2003 delle vetrature a scafo al posto dei tradizionali oblò, per portare luce naturale dentro le cabine: una scelta visionaria che oggi riecheggia nell’intervento di Avigliana, con le finestre trasformate in vetrate a tutta altezza, a sottolineare la continuità tra innovazione nautica e linguaggio progettuale».

Le sale riunioni panoramiche Gogamigoga, Goga e Goghina prendono il nome dalle barche di Paolo Vitelli: con understatement piemontese – viene fatto rilevare – ha scelto «un nome traducibile in italiano come “la bella vita”, nell’accezione autoironica di “darsi alla bella vita”». Tali sale incorniciano idealmente e letteralmente la Sacra di San Michele, che domina l’ingresso alla Val di Susa («in tutto l’intervento la trasparenza – materica, visiva e concettuale – si afferma come concetto chiave»).

«La trasparenza – è stato ribadito in sede di inaugurazione – diventa il manifesto di un’architettura che supera la pura estetica per dare forma alla visione di Azimut: una cultura del lavoro basata su apertura, connessione e fiducia. Questa filosofia prende vita nel layout e nel design dei nuovi uffici, per cui i valori dell’Azienda hanno guidato ogni scelta: trasparenza, collaborazione, flessibilità e innovazione si riflettono in spazi in cui il vetro sostituisce i muri, e gli ambienti condivisi prendono il posto degli uffici direzionali chiusi e sovradimensionati».

È «una idea di spazio e cultura che travalica l’interno e ridefinisce il modo in cui Azimut si apre al mondo». Lo si scopre in modo ancor più netto nella nuova sala della “virtual reality”, cuore creativo e tecnologico dell’edificio: qui l’ufficio tecnico e l’ufficio stile collaborano ogni giorno; al tempo stesso qui si accolgono gli ospiti, in particolare gli armatori. La ipertecnologica “cuisine en scène” dello yacht, dove scegliere allestimenti, arredi, colori e tessuti, – viene messo in rilievo – diventa un’esperienza immersiva e personalizzata grazie alla realtà virtuale.

La sede rinnovata aprirà le porte ai dipendenti di Azimut da settembre, mese che segna l’inizio dell’anno nautico. L’azienda rivendica il proprio «spiccato spirito innovatore» tale da fare anticipare «tendenze e soluzioni tecnologiche e design riconosciute da tutto il mondo della nautica».

Pubblicato il
28 Luglio 2025

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