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Camera, la commissione sblocca l’iter e dice sì a Gariglio presidente

A Civitavecchia Musolino lascia, arriva il vicesindaco pisano Fdi Latrofa

La foto riguarda Davide Gariglio in Parlamento: ma questa è ll’audizione in commissione al Senato. Il presidente incaricato per l’Authority livornese stringe la mano al presidente dell’ottava commissione, il forzista Claudio Fassone

ROMA. La commissione trasporti della Camera ha dato semaforo verde: non c’è ancora una nota ufficiale ma da fonti di prima mano risulta che Davide Gariglio, al lavoro da quasi un mese e mezzo con i galloni da commissario straordinario (e dunque provvisorio), sia stato dai deputati ritenuto con le carte in regola per esser nominato presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale. È l’istituzione che ha in mano il governo delle banchine di Livorno e di Piombino, oltre che degli scali minori dell’Arcipelago (a cominciare da Portoferraio che con tre milioni di passeggeri all’anno così tanto minore non è).

Relatrice dell’ “esame” di Gariglio, la deputata forzista veronese Maria Paola Boscaini. A questo punto, in questo accidentato iter parlamentare – che invece solitamente è una pura formalità – manca a Gariglio solo il passaggio sotto la lente dei senatori. Una volta adempiuto anche quest’ultimo passaggio, forse la prossima settimana, il ministro Matteo Salvini potrà firmare il decreto di nomina come presidente: nel caso di Livorno-Piombino la sua scelta Salvini l’ha messa nero su bianco 96 giorni fa (e neanche una settimana più tardi ha ricevuto, forse un po’ a denti stretti, il sì del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani). Gli ultimi tre mesi sono stati bruciati sull’altare dello scontro interno per la supremazia nel centrodestra.

L’identikit: l’ex sinistra Dc che guarda ai “rossi”

Classe ’67, avvocato, torinese e, per quanto se ne sa, torinista granata: nel curriculum l’impegno nella tecnostruttura del governo per la riforma federalista e poi il ruolo di amministratore di grandi aziende di trasporto passeggeri in Piemonte. Ma anche un passato di impegno attivo in politica fino a diventare in casa Pd prima segretario regionale e poi deputato. «Non rinnego nulla di quel periodo, però ora qui ho un’altra veste: sono stato uomo di parte e di partito, qui non lo sarò»,  è stata una delle prime frasi con cui si è presentato alla comunità marittimo-portuale nel salone Gallanti, al primo piano di Palazzo Rosciano, davanti al busto marmoreo settecentesco dei granduca Ferdinando. Si presenterà non solo con questa promessa ma anche con l’identikit del mediatore: la classe politica torinese ha di fronte la sfida delle Olimpiadi invernali del 2006, c’è il rischio di una figuraccia in mondovisione ma – dice ora lui – anche da avversari abbiamo trovato il modo di collaborare e di essere pronti in tempo con la preparazione della città.

In politica, ma facendosi tutta la gavetta com’era d’uso un tempo: cattolico democratico con l’ascendente nella sinistra moderata di Guido Bodrato; responsabile dei giovani Dc all’università. Poi da consigliere di circoscrizione nei quartieri della “sua” Torino Ovest è nel gruppo che dalla sponda scudocrociata cuce l’alleanza con i comunisti ormai alle prese con la Bolognina. Il salto in consiglio regionale: nel primo round, è il più votato in quella (quasi) metà del centrosinistra che è la Margherita e lo chiamano a sedersi sullo scranno di presidente dell’assemblea consiliare. Farà il bis e perfino il tris nelle successive elezioni regionali, mettendosi sulla rampa di lancio per staccare il biglietto per Roma: con il voto per la Camera nel 2018 diventa deputato ed entra in commissione trasporti. Talento mediatorio, s’è detto: ma è salito sulle barricate quando c’è stato da difendere i diritti dei lavoratori del porto cogliendo al balzo i guai del Covid per cercare di aprire una breccia sull’autoproduzione, cioè sulla possibilità di usare il personale di bordo per fare operazioni strettamente portuali come gli armatori chiedono da tempo.

Francesco Benevolo, presidente designato per l’ente portuale di Ravenna

Il resto dell’infornata in commissione trasporti

Il sì a Gariglio è arrivato in un round di votazioni che ha riguardato anche altri presidenti designati: a quanto è dato sapere, sulla base di informazioni in attesa di riscontro, avrebbe avuto l’ok anche Francesco Benevolo (relatore il leghista Riccardo Augusto Marchetti). Alla pari di Gariglio a Livorno, è già al lavoro all’ente portuale di Ravenna ma ora a un passo e mezzo dal decreto di nomina come presidente a tutti gli effetti.

In quella lista figurano anche Eliseo Cuccaro destinato alla guida dell’Authority di Napoli-Salerno (relatore il Domenico Furgiuele, Lega), Francesco Rizzo per l’ente dello Stretto di Messina (relatrice Eliana Longi, Fdi) e Giovanni Gugliotti per l’istituzione di Taranto (relatore Andrea Caroppo, Forza Italia). Vi figurava anche Rosario Antonio Gurrieri inviato a prendersi cura di Trieste, ma un paio d’ora prima del via alla seduta il nome è sparito: come la Gazzetta Marittima racconta in un’altra notizia, si è dimesso dall’incarico di commissario straordinario e ha rinunciato alla designazione come presidente (qui il link all’articolo)

“Porti di Roma”: l’ingegnere-vicesindaco (Fdi) che arriva da Pisa

Non è finita qui l’ennesima giornata batticuore sul fronte dei porti: se una ventina di giorni fa era stato un pezzo da novanta fra gli armatori (Emanuele Grimaldi) a manifestare perplessità sull’ipotesi di affidare a Eliseo Cuccaro la guida dell’Authority napoletana, in queste ore è il M5s a mettersi di traverso con una segnalazione all’Anti-Corruzione per un problema di opportunità in relazione a un conflitto di interessi. C’è anche qualcos’altro: dopo un lungo braccio di ferro, Pino Musolino ha lasciato l’incarico di commissario dell’Autorità di Sistema di Civitavecchia e questo ha spianato la strada all’immediata nomina di Raffaele Latrofa, vicesindaco Fdi di Pisa, che il ministro ha già formalizzato a tambur battente.

Mauro Zucchelli

L’ingegner Raffaele Latrofa, vicesindaco Fdi nella giunta di Pisa guidata da Michele Conti, è stato nominato commissario dell’Autorità di Sistema laziale

Pubblicato il
29 Luglio 2025
di MAURO ZUCCHELLI

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