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I 5 PUNTI DI LATROFA

Civitavecchia punta su Zls, sempificazione e infrastrutture

«Voglio un team per i fondi europei». E Musolino passa a Alilauro

Panoramica del porto di Civitavecchia dall’alto

CIVITAVECCHIA. L’ingegner Raffaele Latrofa si presenta al timone dei “porti di Roma” – principalmente lo scalo di Civitavecchia, il gigante numero uno delle crociere nel nostro Paese – con le vesti di commissario straordinario. Ma per ora: dal quartier generale dell’Authority ricordano subito che siamo «in attesa della conclusione dell’iter parlamentare» per vederlo arrivare con i panni di presidente.

L’ex vicesindaco Fdi di Pisa al fianco del sindaco leghista Michele Conti mette giù una cinquina di idee-guida: le bussole per il suo mandato:

  • Completamento delle opere infrastrutturali già finanziate, «in particolare a Civitavecchia e nel nuovo porto commerciale di Fiumicino»;
  • Transizione energetica e sostenibilità ambientale: con il “cold ironing” (cioè la fornitura di elettricità alle navi da terra così da evitare che siano costrette a stare in porto con i motori accessi), «la riconversione dell’area Enel per il dopo carbone (a tal proposito, però, il quotidiano “Il Tirreno” ricorda che questo passaggio «resta comunque “sub judice”, visto che è imminente un provvedimento che farà slittare di due anni la chiusura delle centrali a carbone»), oltre allo sviluppo della darsena Mare Nostrum»;
  • Attuazione della “zona logistica semplificata” (Zls) del Lazio, con «sportello unico e promozione delle aree retroportuali»;
  • Intermodalità e connessione ferroviaria dei tre porti;
  • Riorganizzazione interna e semplificazione amministrativa («con digitalizzazione dei processi e valorizzazione del personale»).

Latrofa assicura che nella fase iniziale da commissario garantirà la «piena continuità amministrativa», al tempo stesso però tiene a dare «subito avvio a un metodo di lavoro improntato all’efficienza, al gioco di squadra e al confronto costruttivo con tutti i soggetti coinvolti».

L’ingegner Raffaele Latrofa, 54 anni, ex vicesindaco Fdi di Pisa, dal 29 luglio è commissario dell’Authority di Sistema che governa i porti del Lazio (Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino)

Fra le azioni sulle quali il neo-commissario intende concentrarsi:

Snellimento dei procedimenti amministrativi: «Il primo dovere di un’Authority è quello di funzionare bene, con tempi certi e regole chiare». Ha iniziato «una ricognizione approfondita dei procedimenti pendenti» e adesso dichiara un poker di obiettivi: 1) velocizzare le pratiche; 2) semplificare i flussi; 3) evitare duplicazioni; 4) garantire efficienza e trasparenza all’azione amministrativa.

Accelerazione delle opere infrastrutturali: Latrofa segnala che «molti interventi sono stati finanziati, alcuni sono in fase progettuale, altri in corso, altri hanno avuto fisiologici rallentamenti». Con «tutta la mia esperienza» darà supporto ai «bravi tecnici dell’Autorità». L’intenzione è quella di creare «un tavolo permanente con i responsabili unici dei procedimenti (Rup) e i tecnici per monitorare lo stato di avanzamento di ogni opera, intervenire sulle criticità, e rendere cantierabili tutti i progetti strategici».

Costruzione di una nuova relazione con il territorio: al via gli incontri con istituzioni locali e Capitaneria di Porto, poi gli operatori economici e i rappresentanti delle forze sociali. Il neocommissario dice di immaginare un’Authority che «non cali dall’alto le decisioni, ma sia un punto di raccordo tra sviluppo economico, tutela ambientale, legalità e diritti del lavoro».

Potenziamento della struttura interna dell’ente: se «il vero capitale dell’Autorità di sistema portuale sono i suoi dipendenti», si capisce perché li abbia incontrati tutti insieme «nel mio secondo giorno». In pista una ricognizione sulle competenze presenti e sui bisogni formativi perché – afferma – serve «una macchina snella ma solida, capace di reggere le sfide della transizione ecologica, digitale e logistica».

Nuova unità per la progettazione europea e l’innovazione: Latrofa vuole mettere in pista «la creazione di un ufficio interamente dedicato all’intercettazione dei fondi europei, alla replicazione delle “best practices” internazionali e al coordinamento dei progetti su energia, sostenibilità e digitalizzazione».

«I porti non sono recinti chiusi: sono infrastrutture pubbliche, devono essere parte della vita delle città»: Latrofa lo ripete annunciando che incontrerà i sindaci, la Regione, i sindacati, gli operatori e tutti i soggetti coinvolti. «Considero ogni opinione, anche la più severa, come un segnale di attaccamento alla propria comunità. È lo stesso sentimento – questa la sua argomentazione – che ho sempre avuto per la mia città, e che oggi porto con me in questa nuova responsabilità».

Il neocommissario ha preso l’impegno di rendere pubblici, «entro l’autunno», i «primi risultati concreti dell’attività svolta», oltre a una «relazione dettagliata sulle opere in corso» e l’analisi delle «prospettive di sviluppo per ciascun porto del sistema».

Pino Musolino nel porto di Civitavecchia: dal dicembre 2020 è stato al timone di quella istituzione portuale, in precedenza per quasi quattro anni aveva guidato l’Authority veneziana

La nomina di Latrofa commissario è stata possibile con un certo ritardo rispetto a quanto accaduto altrove perché inizialmente sembrava che questa casella della scacchiera delle Autorità portuali dovesse andare a un altro esponente di Fratelli d’Italia. Ma a far slittare i tempi è stato soprattutto un altro fatto: in altri scali, come ad esempio a Livorno con Luciano Guerrieri, i commissari hanno fatto un passo indietro accettando l’ “amichevole” invito del ministero a dimettersi. Lasciando cioè il posto libero per nuove figure: nuovi commissari al posto dei precedenti commissari. Un pasticciaccio? Sì, ma l’iter parlamentare per i decreti di nomina dei vari presidenti si era impantanato e ci si arrangiava un po’ così.

A Civitavecchia no, Pino Musolino – un passato alla guida anche dell’Authority veneziana e un  presente alla testa di Medports, l’associazione internazionale che raggruppa i porti mediterranei – sembra abbia risposto picche: del resto, l’incarico commissariale gli era stato affidato a fine gennaio.

Nei giorni scorsi però la situazione si è sbloccata: Musolino ha accettato di lasciare Civitavecchia e martedì 29 il ministro Salvini ha potuto firmare la nomina di Latrofa intanto come commissario, nell’attesa di averlo come presidente. Nel frattempo, la compagnia napoletana Alilauro (gruppo Lauro) ha annunciato che Pino Musolino è stato chiamato a guidare la società come nuovo amministratore delegato: prende il posto di Eliseo Cuccaro, che ha fatto la scelta inversa e si è dimesso per esser nominato alla guida dell’Authority napoletana. Quasi un castello di destini incrociati: l’uno dall’istituzione portuale a una compagnia armatoriale privata, l’altro da una compagnia privata a un’(altra) istituzione portuale.

Pubblicato il
2 Agosto 2025

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