Olio superstar, domina la Puglia
In Toscana detta legge il Frantoio di Santa Tea

L’iniziativa del “Mastro d’Oro”: foto di gruppo per i protagonisti dell’evento
ROMA. È stato premiato con il Mastro d’Oro Regione Toscana il Frantoio di Santa Tea di Reggello (Firenze): si è aggiudicato il riconoscimento grazie alla sua etichetta Bio Igp, simbolo di eccellenza nella produzione di olio extravergine di oliva certificato sotto il segno della qualità, della tracciabilità e dell’impegno per la sostenibilità che da anni contraddistinguono il lavoro dello storico frantoio fiorentino.
Siamo nell’ambito della settima edizione del concorso nazionale Mastro d’Oro, promosso dall’Associazione Italiana Frantoiani Oleari (Aifo) e dall’Associazione Frantoiani di Puglia, l’unico in Italia riservato esclusivamente ai frantoiani, con l’obiettivo di valorizzare il loro ruolo nella filiera dell’olio extravergine.
Tra tutti gli oli in concorso provenienti dalla Toscana – è stato detto – il Frantoio di Santa Tea ha primeggiato a livello regionale, distinguendosi per «il suo profilo sensoriale, la coerenza con le certificazioni di origine e la qualità artigianale della lavorazione, profondamente legata al territorio e alla tradizione frantoiana toscana».
A livello nazionale il podio è tutto pugliese: al primo posto l’etichetta Natyoure del Frantoio Oleario Mossa Domenica di Sannicandro (Bari), la seconda piazza è andata a Trisole de Il Frantolio di D’Amico Pietro di Cisternino (Brindisi), il podio è completato dal bronzo dell’Azienda Agricola Il Mandrione di Vieste (Foggia) con le etichette Tenute Mandrione, Riserva, Gria Bio Dop.
I vincitori sono stati selezionati dal “comitato di assaggio” dell’Università di Bari, riconosciuto dal ministero, attraverso una valutazione basata su criteri scientifici e oggettivi. Oltre ai premi assoluti e regionali, sono stati assegnati anche i riconoscimenti Mastro d’Oro Monocultivar, dedicati agli oli ottenuti da una sola varietà, oltre a diverse menzioni d’onore per oli di altissimo livello qualitativo.
«Un olio Dop, Igp o biologico – dice Alberto Amoroso, presidente di Aifo – nasce dalla visione e dalla cura di chi opera nel frantoio. Tracciabilità, sostenibilità, qualità certificata: oggi l’extravergine non può prescindere da questi valori. Il Mastro d’Oro vuole premiare chi li incarna ogni giorno».
«Il frantoio – aggiunge Stefano Caroli, presidente di Afp – è un presidio culturale e ambientale. Il podio tutto pugliese dimostra che la nostra terra resta un punto di riferimento per la qualità e l’innovazione nel settore».
A gennaio alla Fiera del Levante di Bari sarà consegnato il premio speciale “Mastro d’Oro 2025” nel corso di Evolio Expo, il grande appuntamento dedicato all’innovazione olivicolo-olearia.
Il concorso Mastro d’Oro – viene fatto rilevare – si inserisce nel più ampio impegno di Aifo, in collaborazione con Cna e altri attori del comparto olivicolo. Tra questi, Italia Olivicola, la principale “Aop” del settore, con cui Aifo condivide «obiettivi comuni nella valorizzazione dell’olio di qualità, anche grazie ai programmi operativi cofinanziati dall’Unione Europea, che puntano a rafforzare l’integrazione tra produzione agricola e trasformazione, promuovere la tracciabilità, la sostenibilità ambientale e la formazione degli operatori».