Si è spento a 76 anni Stefano Dolcetta, carisma di innovatore e ex vicepresidente di Confindustria

L’imprenditore veneto Stefano Dolcetta Capuzzo
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza). Si è spento a 76 anni, per le conseguenze di una brutta caduta, l’imprenditore Stefano Dolcetta Capuzzo il cui nome è legato alla crescita del gruppo Fiamm, realtà produttiva nel settore delle batterie e dei clacson che riuscì a trasformare in un marchio globale. È anche stato vicepresidente di Confindustria nazionale negli anni in cui Giorgio Squinzi era il leader dell’organizzazione degli industriali. Ne dà l’annuncio la società Horien, che di quell’esperienza di impresa ha raccolto l’eredità per traguardarla verso nuovi orizzonti sotto il segno, sempre dell’auto, ma dal versante della transizione energetica (con l’esperienza pilota delle batterie al sale, una formula “verde” per l’accumulo di energia).
Vicentino, classe ’49, laurea in economia e commercio più un master, cavaliere del lavoro nel 2015, Dolcetta ha messo al centro del suo lavoro l’industria dell’auto: dai primi passi con responsabilità commerciali anche nelle sedi estere, nella Fiamm ha scalato i vertici fino a guidare l’azienda come amministratore delegato e presidente. Sotto la sua leadership – viene fatto rilevare – l’azienda ha introdotto innovazioni nei prodotti per l’energia, il suono e la connettività “automotive”.
Dolcetta viene ricordato come «uomo di straordinaria visione e determinazione» che nella sua ascesa è stato esempio di «una combinazione rara di umanità, capacità manageriali e lungimiranza strategica». Sotto la sua guida – viene sottolineato – l’azienda si è affermata a livello globale, «consolidando al tempo stesso un legame saldo con le sue radici venete».
L’omaggio che gli rende la “sua” Horien insiste sul fatto che Dolcetta ha lasciato «un’impronta forte nel panorama economico-industriale locale: innovazione tecnologica, ampliamento dei mercati e responsabilità sociale ne hanno definito il percorso», manifestandosi «sempre orgoglioso della sua terra e della comunità» e guidando «con grande responsabilità, audacia e dialogo sindacale una fase importante per la crescita e riaffermazione del gruppo».
Alessandro Dolcetta, vicepresidente di Horien, lo ricorda così: «Perdiamo un uomo che ha saputo allargare i confini della nostra azienda, guidandola con orgoglio verso nuovi orizzonti riaffermandola anche in anni difficili: un’azienda che oggi ha oltre 85 anni di storia nel settore automotive e dell’accumulo energetico». È «grazie anche alla sua visione» – aggiunge – che l’azienda ha sviluppato «prodotti innovativi sia nel campo dell’energia che del suono e della connettività automotive». La scomparsa di Stefano Dolcetta viene vista dal cugino Alessandro che ne ha condiviso l’avventura imprenditoriale come «ina perdita umana e manageriale: una figura di solidità e di passione aziendale che resterà per sempre per tutti noi un punto di riferimento».