Parco dell’Arcipelago, cercasi presidente («ma che sia competente»)
Il sindacato incalza la Regione Toscana: bisogna fare presto, e soprattutto bene

il logo del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, sede a Portoferraio in località Enfola
PORTOFERRAIO (Livorno). «Si deve procedere quanto prima alla nomina del nuovo presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano». Non ci gira intorno Manuel Anselmi, coordinatore del sindacato Cgil zona Arcipelago livornese: nel mirino «il vuoto che si sta verificando all’interno di un ente così importante per l’arcipelago e quindi anche per la nostra isola». Anche perché – aggiunge – perdere tempo (o prenderlo…) «crea solamente danni a tutto l’Arcipelago sia dal punto di vista di tutela ambientale che dal punto di vista economico».
Il suo è qualcosa di più di un generico invito a fare presto a nominare chi si siederà al posto di Giampiero Sammuri, alla guida dell’istituzione del parco per 13 anni. L’esponente sindacale chiede anche di fare bene: l’incarico di presidente prevede «competenze in materia e conoscenza dei territori», dunque riguardo «ai nomi e ai profili fin qui circolati», Anselmi non fa mistero di avere «le stesse forti perplessità sottolineate da alcune categorie imprenditoriali».
Il dirigente sindacale richiama un aspetto che fa «comprendere l’ importanza di questo ente»: è sufficiente «mettere in risalto l’impatto occupazionale». Le cifre sono queste: ai 20 dipendenti diretti («numero rispetto a cui sia Cgil che Fp-Cgil avevano in passato chiesto un incremento») vanno sommati i lavoratori indiretti: «50 guide del parco che lavorano da marzo ad ottobre, 20 addetti ai centri visita, per non parlare delle tante ditte che svolgono lavori di manutenzione, lavori pubblici, progettisti, responsabili della sicurezza generati dai lavori e dai progetti di conservazione e tutela del territorio».
Anselmi si dice consapevole del fatto che la modifica della legge 394 ha «tolto poteri decisionali alla Regione Toscana rispetto alla nomina» e tuttavia insiste sull’esigenza che «la Regione possa e debba avere un ruolo fondamentale, ovviamente con il supporto dei sindaci, della comunità del parco e delle associazioni presenti sul territorio».
Nel giugno scorso era stato il leader nazionale di Sinistra Italiana (Si), Nicola Fratoianni, a presentare una interrogazione parlamentare per sbarrare la strada a voci che volevano il governo intenzionato a mettere alla guida del parco il sindaco di Terricciola (Pisa), una realtà che «non ha alcun rapporto col territorio del Parco» e una figura che, a dar credito all’opinione di Fratoianni, non ha «i titoli né le competenze necessari per governare un ente così prestigioso, di rilievo nazionale e internazionale»: l’unica ragione sta nel fatto di essere «un esponente di spicco di Fratelli d’Italia in Toscana».
Agli inizi di luglio era arrivato l’ok a una mozione in consiglio regionale toscano votata a maggioranza (con il no del centrodestra), primo firmatario il dem Gianni Anselmi e sottoscritta da Francesco Gazzetti (Pd) e Silvia Noferi (Europa Verde). Obiettivo: i criteri di nomina.
Non basta: guardando il bilancio generale ci si accorge che si attesta intorno ai 18 milioni di euro annui) e che arrivano anche «risorse che il Parco riceve dalla Comunità europea e che arrivano sull’Arcipelago». Senza contare che è impossibile tralasciare il problema ungulati («sta assumendo sempre più un carattere emergenziale sia per i residenti che per i turisti»). Era stata l’assessora regionale Monia Monni, in un post su Facebook, a dare un mezzo altolà alla terna di nomi che il governo aveva proposto alla Regione Toscana per l’intesa. Descritti così: 1) un perito chimico «con esperienza nella realizzazione e gestione di impianti di depurazione e trattamento dei rifiuti»; 2) un «perito commerciale e ragioniere, sindaco di un comune della provincia di Pisa (solo casualmente di centrodestra), anche lui «non risulta essersi mai occupato di biodiversità, parchi, ambiente in generale»; 3) un dirigente nazionale di Fratelli d’Italia che «nel suo curriculum si definisce “creatore di opportunità e sviluppatore di relazioni”».