Temi spa si riprende le consegne e risolve la crisi di Nextlog
Il ministro: è un modello più sostenibile rispetto ai subappalti a coop talvolta opache

Francesco Tavassi, presidente di Temi
NAPOLI. Grazie all’accordo raggiunto al tavolo del ministero delle imprese e del made in Italy triva una via d’uscita dal tunnel la crisi di Nextlog, l’impresa che aveva in gestione le consegna per conto di Temi, a sua volta licenziataria di Gls in Campania: Nextlog era stata messa in liquidazione e i lavoratori rischiavano di ritrovarsi in mezzo a una strada. La soluzione sta nel fatto che i servizi di consegna vengono riportati all’interno di Temi mediante la nascita di una società denominata Temi Servizi.
Da quartier generale di Temi spa lo presentano come «un passo strategico e storico che segna la piena stabilizzazione della propria struttura operativa e un rinnovato impegno verso il capitale umano»: l’intesa prevede più di «150 nuovi assunti per il Gruppo Temi», di fatto raddoppia l’organico del gruppo che ora è di «oltre 300 persone»: lo fa – si afferma – garantendo ai lavoratori ex-NextLog «condizioni di impiego stabili e la piena integrazione in un contesto aziendale solido e orientato al benessere».
Il ministro Adolfo Urso parla di risultato storico perché è qualcosa di più della soluzione di un caso di difficoltà di una azienda: «È un accordo pilota che segna un passo importante verso un modello di logistica più responsabile e sostenibile alternativo a quello che si affida a piccole cooperative, a volte dalla gestione opaca e con rispetto non sempre garantito per i lavoratori».
In una nota del ministero si leggono le virtù di questo identikit di un differente stile di fare impresa nella logistica: da un lato, ai lavoratori «garantisce una maggiore stabilità e sicurezza occupazionale»; dall’altro, all’impresa assicura l’accorciamento della catena logistica e «un controllo più diretto con una maggiore responsabilità sull’intero processo».
Il presidente di Temi spa, Francesco Tavassi, la presenta così: «Questo non è solo un atto per la salvaguardia dell’occupazione, ma una dichiarazione d’intenti chiara e inequivocabile. Il valore di un’azienda risiede primariamente nelle sue persone: stabilizzare i nostri lavoratori, offrire loro un futuro certo e integrarli pienamente nella famiglia Temi significa investire nel nostro asset più prezioso e, di conseguenza, nella qualità e affidabilità del servizio che offriamo ai nostri clienti».
È un approccio che punta a «una netta discontinuità con il passato», lo dice l’azienda stessa sottolineando l’intenzione di «costruire nuove relazioni sindacali basate sul rispetto reciproco, sulla condivisione degli obiettivi di stabilità, produttività e appartenenza». È questo – si rincara – il frutto di «mesi di dialogo costruttivo e collaborazione sinergica con le parti sociali e le istituzioni»: si «chiude una fase di incertezza e apre un nuovo capitolo di solidità, investimenti e crescita per il prossimo triennio».
Annunciando il raggiungimento dell’intesa, da parte aziendale non si nasconde che «gli ultimi anni sono stati caratterizzati da significative sfide nel settore della logistica, inclusi periodi di agitazioni sindacali nazionali e locali che hanno coinvolto anche la struttura di Temi». Ma la guida dell’azienda ha affrontato queste complessità «con una visione lungimirante e strutturale, culminata in questa operazione di internalizzazione della forza lavoro». L’ha fatto puntando – si sottolinea – al «successo del dialogo sociale e della collaborazione virtuosa tra le parti»: a tal riguardo Temi spa «esprime profonda gratitudine al ministero delle imprese e del made in Italy, al sindacato Cisl e alle Rsa, alla Regione Campania per la preziosa collaborazione».
Tavassi tiene a mettere in rilievo che il dialogo con le rappresentanze sindacali e le istituzioni è la riprova che «anche nelle situazioni più complesse è possibile trovare soluzioni che tutelano i diritti dei lavoratori e, al contempo, rafforzano la solidità e la competitività delle imprese». Riprendendo un po’ i concetti espressi dal ministro Urso, questo può costituire «un modello di filiera del lavoro nella logistica e può rappresentare un caso di successo a livello nazionale».
Temi spa mette nero su bianco una serie di impegni per il triennio 2025-2027 mediante «ulteriori investimenti in innovazione tecnologica, infrastrutture e benessere dei dipendenti». Tra le principali iniziative in preventivo:
nuovo impianto di Nola: l’inaugurazione prevista nelle prossime settimane del nuovo impianto logistico di proprietà presso l’Interporto di Nola è «un importante investimento strategico significativo», che punta a «migliorare ulteriormente l’efficienza e la capacità operativa di Temi spa»,
benessere dei dipendenti: l’azienda ha intrapreso da anni percorsi per «migliorare il benessere» dei lavoratori «con iniziative dedicate alla salute, alla prevenzione, alla formazione».
rafforzamento della comunicazione e della reputazione: con la nuova società Temi Servizi (100% Temi spa) punta a mettere «i dipendenti al centro» di un «percorso di integrazione e sviluppo» condividendo «con trasparenza l’evoluzione della nuova azienda e dei servizi offerti» di fronte a «un mercato sfidante e sempre più strategico».
Flessibilità operativa: la gestione diretta della movimentazione, a cominciare da carico/scarico, come nuovo modello organizzativo «servirà a creare, in accordo con le parti sociali, una flessibilità ampia delle fasi operative di lavoro»: si arriverà così a «maggiore produttività ed efficienza unita al benessere delle risorse umane, servizi più accurati a costi più vantaggiosi».