Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
TURISMO: L’ANALISI

Macché last minute, è il boom delle prenotazione con largo anticipo

«Mare, oltre il 42% delle richieste arrivate oltre tre mesi prima»

SAN MARINO. Altro che “last minute”, il mercato si sta «evolvendo verso una maggiore pianificazione anticipata e una diversificazione delle destinazioni»: dunque, al contrario, l’ “early booking” – cioè la prenotazione con largo anticipo sta «rapidamente diventando la nuova normalità». Lo dice Titanka, operatore partner di un arcipelago di strutture turistiche che punta sul «potere del web, della tecnologia e del marketing» per incrementare le vendite, contando su «25 anni di esperienza nel turismo».

Sulla base di analisi interne («con dati proprietari raccolti dal Crm Mr Preno da oltre 1.200 strutture») è stata individuata questa tendenza come «un fattore cruciale che gli albergatori devono cavalcare, investendo in strategie di marketing mirate e nella differenziazione dell’offerta per avere successo nella prossima stagione».

«Durante i mesi estivi, social e testate giornalistiche hanno diffuso immagini di spiagge semi-deserte, alimentando l’idea di un calo del turismo», invece secondo Titanka «i dati raccontano altro: i turisti hanno viaggiato, ma con permanenze ridotte, creando l’illusione di un calo delle presenze». Tradotto: «Chi tradizionalmente viaggia ad agosto ha continuato a farlo, ma prenotando sempre più sotto data. Che cosa comporta questo?»

Titanka riferisce, analizzando i propri dati, che

per quanto riguarda le località di mare: «l’estate 2025 ha visto una crescita significativa nelle richieste di soggiorno con un aumento del +7,34% rispetto al 2024». Ma – afferma – con «una modifica dei comportamenti»: «oltre il 42% delle richieste per il mare nel 2025 è stato effettuato con più di 90 giorni di anticipo, un dato in crescita rispetto al 2024», e questo ha contribuito a «distribuire le presenze su mesi diversi dal classico agosto, come giugno e settembre».

Relativamente alle località montane:  la montagna sta emergendo come «una destinazione sempre più popolare»: più 18% rispetto al 2024 e più 35% rispetto al 2023, «superando in alcuni casi l’incremento di alcune località balneari». La ragione? «La ricerca di esperienze autentiche, meno affollate e il desiderio di sfuggire al caldo cittadino»: queste sono indicate come le motivazioni principali.

Nel giro di pochi anni, dal 2022 al 2024, le richieste di soggiorno per l’anno successivo, ricevute tra ottobre e dicembre, «sono aumentate del 55,7%», dice Titanka. È la prova del nove che un crescente numero di turisti italiani «pianifica le proprie vacanze estive con largo anticipo, spinto dalla necessità di ottimizzare le spese e di garantirsi le migliori disponibilità». Secondo l’operatore sanmarinese, non c’è più «solo da reagire a una stagione»: il successo turistico «si costruisce 12 mesi l’anno».

Pubblicato il
9 Settembre 2025

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio