Dalla parte di Gaza: non entrerà in porto la nave Usa, il presidio per ora resta
L’annuncio al tavolo del prefetto ma ancora non si sa la nuova destinazione

La protesta dei manifestanti pro-Gaza dvati al varco Valessini del porto di Livorno
LIVORNO. A poche ore dall’arrivo programmato nel porto di Livorno, arriva l’annuncio nel corso della riunione al tavolo del prefetto Giancarlo Dionisi: non entrerà in porto a Livorno la nave americana “Slnc Severn” finita nel mirino dei manifestanti pro-Gaza perché accusata di trasportare materiale bellico diretto in Israele. La nave – lunga 190 metri, battente bandiera statunitense e, a quanto risulta, proveniente dallo scalo egiziano di Port Said – potrebbe essere nella rada di Livorno ma dalle 9 del mattino di martedì 23 non è attivo il sistema di tracciamento e l’ultima posizione nota è a una quarantina di miglia a nord est delle coste sarde di Olbia.
«Il prefetto ha annunciato che la nave americana non attaccherà a Livorno: si fermerà in rada in attesa di un nuovo porto», viene spiegato via social dall’Usb livornese. È il sindacato di base il protagonista dell’iniziativa di lotta in solidarietà con la popolazione palestinese e per dire altolà al riarmo: lunedì 22 ha portato un gran numero di persone al presidio al varco Valessini (con successive affollate assemblee sulle banchine). È questa una delle 80 proteste andate in scena in tutto il Paese, parecchie di esse organizzate nelle varie città toscane.
«Il presidio tuttavia non si scioglierà finché la nave non si allontanerà dalla rada», tiene a precisare l’organizzazione extra-confederale che nella serata di ieri aveva deciso di prolungare a oltranza la presenza all’interno del porto.

Il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi
DALL’ARCHIVIO/1: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima sulla affollata mobilitazione del sindacato di base Usb lunedì 22 al varco Valessini del porto di Livorno
DALL’ARCHIVIO/2: qui il link all’articolo della Gazzetta Marittima sul corteo, uno dei più partecipati a Livorno degli ultimi anni, organizzato dalla Cgil per chiedere lo stop ai bombardamenti su Gaza
Adesso, al termine della riunione in prefettura, è stato accettato che l’assemblea successiva – sempre nel segno di voler mantenere in piedi la protesta a garanzia del fatto che la nave non sia fatta entrare in porto – si sarebbe tenuta all’esterno del perimetro doganale, cioè fuori dal varco Valessini. Motivi di sicurezza: all’interno si può entrare – viene fatto rilevare – solo con le navette condotte da lavoratori portuali, solo che il livello di partecipazione è tale che di fatto risulterebbe impossibile da gestire. L’Usl fa appello ai manifestanti: «Siamo a buon punto. Stiamo raggiungendo l’obiettivo. È il momento di rimanere compatti».
Il post è rilanciato, ad esempio, da Buongiorno Livorno e anche dal centro sociale dell’Ex Caserma Occupata si sottolinea che «dopo 2 giorni possiamo iniziare a dirci vicini alla vittoria». Aggiungendo poi: «Al momento la nave infatti non dovrebbe attraccare al porto di Livorno, ma fino a che non ne saremo sicuri non abbandoneremo il presidio».
Sulla questione intervengono anche il vertice confederale della Cgil e l’organizzazione di categoria dei trasporti (Filt Cgil) che nella giornata di venerdì hanno organizzato a Livorno una imponente manifestazione – la prima fra le tre previste per lo sciopero generale in tutta la Toscana – per dirsi al fianco della popolazione massacrata dai bombardamenti israeliani a Gaza, in favore del cessate il fuoco e a sostegno della missione umanitaria della “Global Sumud Flotilla”: per la struttura confederale, il numero uno Gianfranco Francese; per la sigla di categoria, il segretario provinciale Giuseppe Gucciardo. Anche dal quartier generale della Camera del lavoro si sottolinea che dall’incontro in prefettura è emerso che «la nave “Slnc Severn” impegnata in un’attività di cooperazione logistica con la base militare di Camp Darby arriverà in rada al porto di Livorno ma probabilmente non attraccherà nel nostro scalo, in quanto si sta lavorando per trovarle e assegnarle una nuova destinazione».
Francese e Gucciardo valutano positivamente «l’attività diplomatica messa in atto in queste ore dal prefetto Giancarlo Dionisi e dalle altre istituzioni locali con il governo e gli Stati Uniti al fine di trovare una soluzione che scongiuri l’attracco a Livorno della nave». Mantenendo comunque una linea prudente: «La situazione è in continuo aggiornamento, per questo motivo – avvertono – l’attenzione dei lavoratori portuali resta alta: lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi resterà perciò aperto. Cgil e Filt-Cgil continueranno a monitorare la situazione costantemente e a vigilare su quanto accadrà».
Dalla sponda Cgil ma di livello regionale arriva anche l’annuncio di una assemblea sia online (con link su Youtube) e in presenza: è messa in calendario per lunedì 29 settembre dalle 8 alle 10. Titolo: “Occhio su Gaza: come fermare l’occupazione del territorio palestinese e sviluppare una vera cultura della pace”. Riguarda gli insegnanti e il personale non-docente, l’ha organizzata la Flc Cgil a livello regionale.