Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
“W4Q” IN AZIONE A PISA

Le scienziate vogliono inclusione, rispetto e parità di genere

In Europa solo un ruolo su 5 in atenei e industria è affidato a donne

Foto di gruppo alla presentazione del “Manifesto di Women for Quantum”

PISA. «Nell’Unione Europea le donne rappresentano meno del 22% delle cattedre nelle scienze naturali, con percentuali ancora più basse in paesi come Germania, Regno Unito e Giappone». Non solo: un elevato numero di giovani scienziate lasciano l’ambiente dopo il dottorato di ricerca. Per denunciare le criticità legate alla scarsa rappresentanza femminile nel mondo della scienza, che si tratti di università o di giganti industriali, è stato pubblicato il “Manifesto di Women for Quantum (W4Q)”, una galassia internazionale di prof di fisica e tecnologie quantistiche con oltre dieci anni di esperienza post-dottorato, attive principalmente in Europa e Giappone. L’università di Pisa è fra le protagoniste di questo movimento: Marilù Chiofalo, professoressa di fisica della materia all’ateneo pisano, è tra le autrici del “Manifesto” – pubblicato sulla rivista “Communication Physics” del gruppo “Nature” – mentre altre docenti come ad esempio le professoresse Benedetta Mennucci e Chiara Roda, anch’esse dell’Università di Pisa, figurano fra le centinaia di adesioni da tutto il mondo.

«Il Manifesto è un primo passo concreto per aprire uno spazio di trasformazione», spiega Chiofalo: «È un atto collettivo di donne di responsabilità e di visione, nato dal riconoscimento di esperienze condivise e dalla volontà di costruire insieme un modo di fare scienza nuovo, che ogni ragazza e donna possa vivere con l’agio di essere autenticamente sé stesse».

L’associazione “Women for Quantum” è stata lanciata nei giorni scorsi alla Sorbona di Parigi in una iniziatuva nella quale si è discusso delle prossime azioni per riuscire a tradurre in realtà tangibile i valori espressi nel “Manifesto”. Cosa chiede “Women for Quantum”? In sostanza, un «cambiamento radicale nelle strutture accademiche, nei meccanismi di leadership e di finanziamento, promuovendo valori fondanti quali fiducia, diversità, collaborazione e libertà di espressione», come viene messo in risalto. Scopo: dare vita a un ambiente in cui «le donne che fanno ricerca siano a proprio agio e possano esprimere appieno il proprio potenziale».  A giudizio delle autrici, tutto questo sarebbe «un beneficio anche per ogni altra persona indipendentemente dalla propria diversità».

Pubblicato il
30 Settembre 2025

Potrebbe interessarti

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio