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REPORT EY

L’identikit dell’economia toscana in otto flash: un (quasi) gigante un po’ appisolato

Più 5,4% in due anni, produttività decente, università capaci di sprint innovativo

L’appuntamento fiorentino con “EY Private Roadshow”

FIRENZE. Primo tassello del mosaico: il valore aggiunto della Toscana è «cresciuto del 5,4% tra il 2021 e il 2023» e, con 124 miliardi di euro, vale sei punti e mezzo dell’intera “ricchezza” prodotta dal Bel Paese.

Ecco il secondo: la produttività del lavoro si mantiene su standard «elevati», visto che i 41,0 euro per ogni ora lavorata sono «in linea con la media nazionale» (41,5).

Terzo elemento: nel 2024 l’export di beni della Toscana sono state «pari a 63,1 miliardi di euro» (quasi tutta manifattura: 61,7), il 40% di questa montagna di valore è destinato ai Paesi dell’Unione Europea e il 16% agli Stati Uniti.

Ne deriva un quarto aspetto: quanto all’export verso gli Stati Uniti, i principali beni manifatturieri inviati versi quel mercato sono: «articoli farmaceutici (3,8 miliardi di euro), macchinari e apparecchi (1,7 miliardi), tessile e abbigliamento (1,5 miliardi) e prodotti alimentari (1,1 miliardi)».

Quindi, il quinto lato: la digitalizzazione delle imprese toscane è «in linea con la media nazionale», dato che «il 64,8% di ess ha un livello base di digitalizzazione, mentre l’occupazione nei settori high-tech raggiunge circa il 4%, poco sotto la media italiana».

Anche qui c’è un extra che vale come sesto fotogramma: in fatto di innovazione, la regione ospita «circa il 4% di startup e piccole e medie innovative in Italia», solo che se lo rapportiamo al valore aggiunto o al numero di addetti nelle imprese attive «non risulta particolarmente elevato».

Un settimo dato: in Toscana ha «ampie risorse in termini di capitale umano», poiché «il 23% della popolazione della regione vanta un’istruzione terziaria (cioè universitaria o comunque al di sopra del diploma), dato superiore alla media nazionale».

Infine, una ottava angolatura: il sistema universitario toscano appare «particolarmente dinamico», poiché «contribuisce al 16% delle domande di brevetto regionali», e questo è un dato «maggiore rispetto alla media italiana».

Tutto questo è quanto salta fuori dall’analisi macroeconomica di “EY Private”, l’area di EY dedicata alle imprese familiari, che porta a Firenze la terza tappa dell’”EY Private Roadshow”, evento itinerante che valorizza le eccellenze imprenditoriali dei territori italiani, come dicono dal quartier generale di questa organizzazione che conoscevamo come Ernst & Young, uno dei quattro giganti internazionali di consulenza e revisione, ricordando che l’iniziativa ha toccato nei mesi scorsi le città di Bari e Bergamo.

La terza tappa del percorso territoriale di EY realizzato in collaborazione con UniCredit Wealth Management – viene fatto rilevare da parte degli organizzatori – si pone l’obiettivo di «esplorare le leve trasformative delle aziende toscane, con un focus su competitività, intelligenza artificiale e competenze, a partire da un dialogo con imprenditori e istituzioni locali».

Il report presentato dalle persone della galassia Ernst & Young indica che «la Toscana si conferma un territorio strategico per l’economia italiana, grazie a una forte vocazione all’export e a un ecosistema imprenditoriale che investe in digitalizzazione». Andrea Eronidi, partner e responsabile della sede di Firenze di EY Italia, dice che «il dato delle esportazioni, con oltre 63 miliardi di euro, testimonia la competitività delle nostre imprese. Allo stesso tempo, vi sono molte opportunità di crescita sul fronte dell’innovazione, con startup e sistema universitario a rappresentare un volano fondamentale per lo sviluppo della regione».

«Con la tappa di Firenze dell’ “EY Private Roadshow” si conclude un percorso che ha attraversato l’Italia valorizzando le eccellenze imprenditoriali locali con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo concreto con le imprese, ascoltarne le esigenze e accompagnarle in un processo di trasformazione e innovazione», dice Enrico Lenzi, partner di “EY Private” e responsabile Italia del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno: “I dati di un recente studio condotto insieme a Swg – afferma – evidenziano che il 68% degli imprenditori è ottimista riguardo alla capacità delle imprese italiane di innovare: segnale chiaro che l’innovazione non è più solo una leva competitiva, ma una condizione necessaria per costruire modelli imprenditoriali solidi».

Durante la tappa di Firenze sono state premiate le quattro realtà imprenditoriali toscane

  • Seco vince il “premio Innovazione”: per «aver saputo interpretare con competenza e concretezza le trasformazioni tecnologiche, integrando soluzioni avanzate di “edge computing” e intelligenza artificiale, e accelerando l’innovazione digitale nei processi industriali»;
  • Nwg Italia e Nwg Energia vincono il “premio Sostenibilità”: per «aver promosso con determinazione e lungimiranza lo sviluppo delle energie rinnovabili, contribuendo alla crescita sostenibile del settore e alla transizione verso un futuro più responsabile»;
  • Human Company vince il premio “Apertura del Capitale”: per «aver aperto il capitale con determinazione e visione strategica, coinvolgendo investitori di rilievo, contribuendo all’evoluzione sostenibile dell’hospitality open air e alla valorizzazione del territorio italiano».
  • Siderurgica Fiorentina vince il premio “Capitale Umano”: per «aver fatto della cultura aziendale un patrimonio condiviso, fondato su valori familiari, formazione trasversale e senso di appartenenza, trasmessi e rinnovati attraverso le generazioni».
Pubblicato il
4 Ottobre 2025

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