Un piano in 3 mosse per riaprire la ferrovia storica da Civitavecchia a Orte

I partecipanti al convegno
FABRICA (Roma). «La riapertura immediata del tratto fra Ronciglione e Capranica (nodo ferroviario in quanto la città è attraversata dalla linea Fs Roma-Viterbo) permetterebbe l’attivazione di treni storici e turistici da Roma verso il borgo etrusco di Ronciglione»: sarebbe auspicabile accompagnarla con la realizzazione di «un museo a cielo aperto sul ponte in stile Eiffel di Ronciglione e sui 16 film girati presso la stazione, tra cui “La vita è bella”, vincitore dell’Oscar». È questo il primo passo di un piano per la riapertura della linea ferroviaria che collega Civitavecchia a Orte passando per Capranica, Ronciglione, Caprarola, Fabrica di Roma, Corchiano e Gallese: soprattutto «in ottica merci e turistica, rappresenta una grande opportunità per il territorio». A dirlo è il generale del genio ferrovieri, Mario Pietrangeli, vicepresidente nazionale della sezione italiana dell’Association Européenne des Cheminots (Aec), una realtà associativa del mondo ferroviario europeo. L’ha ribadito in occasione del convegno per fare il punto di situazione sulla possibile riapertura di questa linea ferroviaria che, nelle sale del comune di Fabrica di Roma, è stato organizzato dal Comitato per la riapertura della linea, in particolare dalla figura storica di questa mobilitazione, Raimondo Chiricozzi.
Pietrangeli ha segnalato che anche le altre fasi del piano proposto dal Comitato e da Aec, articolato per tappe, vuole «superare l’attuale paralisi burocratica e valorizzare una grande e storica infrastruttura oggi dimenticata, ma dal potenziale ancora intatto». La riapertura per fasi serve a rendere il progetto «più sostenibile e realistico», secondo quanto detto non solo da Aec e Comitato di Chiricozzi ma anche dai numerosi esperti intervenuti.
La seconda fase del piano è costituita dalla prosecuzione con «la riapertura della tratta Ronciglione-Caprarola («che vede la presenza stabilimento della Ferrero e nota per la presenza del bellissimo palazzo Farnese») Fabrica di Roma-Corchiano-Gallese-Orte. La fase finale coincide con la ricostruzione dell’intera linea tra Capranica e Civitavecchia («grande e frequentatissimo porto turistico e merci»), che «oggi è parzialmente abbandonata».
Viene sottolineata l’importanza del collegamento con il porto di Civitavecchia, «oggi primo scalo crocieristico italiano con oltre 3,5 milioni di passeggeri»: potrebbe diventare «il punto di partenza ideale per itinerari ferroviari turistici diretti verso i borghi della Tuscia». Nel corso del convegno è stata indicata come una prospettiva che, secondo i relatori, favorirebbe «un turismo “lento” e di qualità, capace di portare sviluppo e visibilità a tutto il territorio».
Al convegno hanno partecipato: per Aec, oltre al vicepresidente Pietrangeli, il consigliere nazionale (e segretario regionale) Oreste Varone e il rappresentante di Aec presso il Comitato, avvocato Marcello Luca; il presidente della Provincia di Viterbo; l’assessore comunale di Civitavecchia (che ha fatto molte proposte costruttive), ma anche i sindaci di Fabrica di Roma (il territorio è un nodo ferroviario in quanto è attraversato dalla linea ferroviaria Astral), di Gallese (nel territorio c’è una grande impresa che monta deviatoi ferroviari e ha la necessità di spedire via ferrovia tali attrezzature), di Corchiano (anch’esso nodo ferroviario in quanto il territorio è attraversato dalla linea ferroviaria Astral), di Ronciglione («attore principale nella prima possibile riapertura della linea da Capranica a Ronciglione»). A ciò si aggungano i vertici dell’Osservatorio Regionale dei Trasporti e i componeni del Comitato per la riapertura della linea, oltre a parlamentari e istituzioni locali.