Gruppo Brullo: in arrivo la seconda nave cisterna a tecnologia avanzata
A meno di sette mesi dalla presa in consegna della “Primo M”

Ginostra M, nave cisterna gruppo Brullo
ROMA. Non sono trascorsi neanche sette mesi dalla presa in consegna di una nave cisterna di 18mila tonnellate dwt ultimata dal cantiere cinese Fujian Southeast Shipbuilding di Fujian e battezzata “Primo M”, ed ecco che il gruppo armatoriale che fa riferimento alla famiglia Brullo raddoppia e accelerando il piano di investimenti che mira a rafforzare la sua flotta. L’acquisto di una seconda nave pressoché gemella è stato definito da Augusta Due, la società di navigazione del gruppo romano specializzata nel trasporto di prodotti liquidi alla rinfusa compresi petrolchimici e bio. Al pari dell’altra, conta su avanzate caratteristiche in tema di riduzione delle emissioni e riduzione dei consumi.
Anche stavolta la nave è da utilizzare per il trasporto di prodotti petrolchimici: è stata recentemente ultimata nello stesso cantiere cinese di Fujian. È stata ribattezzata “Ginostra M” ed è partita per il suo primo viaggio: ha una lunghezza fuori tutto di 149 metri e oltre 18mila tonnellate di capacità di carico. Quando arriverà nel Mediterraneo – viene segnalato dall’azienda – entrerà a «far parte in noleggio della flotta di una delle maggiori oil company».
Secondo quanto viene riferito, la “Ginostra M” è dual fuel già pronta per l’utilizzo del metanolo: viene descritta come una nave cisterna di nuova concezione che «rispetta i più avanzati requisiti tecnologici»: al punti che, «grazie a una particolare efficienza propulsiva», è in grado, «a parità di prestazioni», di «dimezzare i consumi di una nave delle stesse dimensioni costruita anche solo 5 anni addietro». Proprio in virtù di queste caratteristiche tecnologiche sulle emissioni – viene sottolineato – potrà operare nelle aree Eca (Nord Europa, Usa e da maggio scorso anche Mediterraneo). La nuova nave cisterna è inoltre dotata di impianto per ricezione della corrente da terra, potendo quindi eseguire le operazioni commerciali con motore e generatori spenti.

Ginostra M, vista dalla poppa
Il gruppo armatoriale italiano ha nel suo “biglietto da visita” una flotta di 18 navi e «rapporti consolidati con i primari operatori del settore, anche attraverso noleggi di lungo periodo»: questo lo colloca in una posizione di tutto rispetto fra gli operatori del mercato. A ciò si aggiunga la conferma della scelta della bandiera italiana, «nonostante le difficoltà derivanti dalle differenze con le altre bandiere, anche comunitarie».
Queste le parole di Raffaele e Gabriele Brullo: «Il nostro gruppo è oggi in grado di imprimere una brusca accelerazione anticipando gli investimenti previsti nel piano di potenziamento messo a punto grazie al totale risanamento finanziario. L’obiettivo è quello di realizzare entro il prossimo quinquennio un totale rinnovo della flotta rispondendo così con fatti concreti alla fiducia che i grandi noleggiatori ripongono nella nostra affidabilità».