Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
IL “DOMINIO BLU”

Infrastrutture sottomarine da proteggere, il colosso belga si affida a Remazel

Geopolitica in fiamme, la galassia Fincantieri punta a rafforzarsi sott’acqua

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri

CHIUDUNO (Bergamo). Remazel, società bergamasca della galassia Fincantieri, si è aggiudicata un ordine per la protezione di infrastrutture sottomarine: si tratta della fornitura di un sistema di posa di rocce ad alta capacità per la protezione di cavi e oleodotti su fondali fino a 400 metri di profondità.

L’intesa rappresenta ha un significato che va al di là del contratto in sé e dal quartier generale di Fincantieri non ne fanno mistero: rappresenta «un ulteriore passo nella strategia del gruppo Fincantieri di rafforzare la propria presenza nel settore subacqueo» così da consolidare il posizionamento di questo gigante pubblico nazionale come «partner tecnologico di riferimento nella protezione delle infrastrutture subacquee offshore», che sta diventando un «ambito sempre più strategico nel contesto geopolitico globale».

Fincantieri mette l’accento sulla propria «filiera integrata di competenze, tecnologie e capacità industriali», così da potersi presentare come attore “end-to-end” in grado di «offrire soluzioni d’avanguardia lungo l’intera catena del valore, anticipando le evoluzioni del mercato e rispondendo alle nuove sfide poste dalla crescente complessità degli scenari subacquei».

Tutto nasce dalla firma di un contratto con Jan De Nul, colosso belga che opera a livello mondiale nelle attività di ingegneria marittima e offshore.  Il contratto prevede la progettazione e la fornitura di un sistema avanzato per trasportare e collocare rocce sui fondali marini allo scopo di proteggere cavi e oleodotti: la soluzione sviluppata da Remazel – viene sottolineato – non solo permetterà di operare «fino a 400 metri di profondità» ma anche di garantire «una capacità produttiva di 2mila tonnellate/ora», assicurando «precisione, efficienza e continuità operativa anche in condizioni marine complesse». Un sistema di controllo centralizzato provvederà a coordinare tutte le attrezzature di bordo in modo che siano ottimizzati i processi e aumentata la sicurezza complessiva delle operazioni.

Queste le parole di Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri: «L’accordo con Jan De Nul dimostra quanto il mondo del mare stia cambiando e conferma la centralità delle operazioni nei fondali marini. La nostra soluzione per la posa di rocce rappresenta un ambito di frontiera nella protezione delle infrastrutture sottomarine, cruciale per gli scenari futuri di difesa e sicurezza. Siamo molto orgogliosi dei progressi della nostra controllata Remazel che si conferma come un’eccellenza internazionale nella ingegnerizzazione e realizzazione di soluzioni elettromeccaniche pionieristiche ed altamente innovative a bordo nave e nei fondali marini, grazie a relazioni industriali consolidate con i leader del settore come Jan De Nul».

Pubblicato il
15 Ottobre 2025

Potrebbe interessarti

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio