Infrastrutture sottomarine da proteggere, il colosso belga si affida a Remazel
Geopolitica in fiamme, la galassia Fincantieri punta a rafforzarsi sott’acqua

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri
CHIUDUNO (Bergamo). Remazel, società bergamasca della galassia Fincantieri, si è aggiudicata un ordine per la protezione di infrastrutture sottomarine: si tratta della fornitura di un sistema di posa di rocce ad alta capacità per la protezione di cavi e oleodotti su fondali fino a 400 metri di profondità.
L’intesa rappresenta ha un significato che va al di là del contratto in sé e dal quartier generale di Fincantieri non ne fanno mistero: rappresenta «un ulteriore passo nella strategia del gruppo Fincantieri di rafforzare la propria presenza nel settore subacqueo» così da consolidare il posizionamento di questo gigante pubblico nazionale come «partner tecnologico di riferimento nella protezione delle infrastrutture subacquee offshore», che sta diventando un «ambito sempre più strategico nel contesto geopolitico globale».
Fincantieri mette l’accento sulla propria «filiera integrata di competenze, tecnologie e capacità industriali», così da potersi presentare come attore “end-to-end” in grado di «offrire soluzioni d’avanguardia lungo l’intera catena del valore, anticipando le evoluzioni del mercato e rispondendo alle nuove sfide poste dalla crescente complessità degli scenari subacquei».
Tutto nasce dalla firma di un contratto con Jan De Nul, colosso belga che opera a livello mondiale nelle attività di ingegneria marittima e offshore. Il contratto prevede la progettazione e la fornitura di un sistema avanzato per trasportare e collocare rocce sui fondali marini allo scopo di proteggere cavi e oleodotti: la soluzione sviluppata da Remazel – viene sottolineato – non solo permetterà di operare «fino a 400 metri di profondità» ma anche di garantire «una capacità produttiva di 2mila tonnellate/ora», assicurando «precisione, efficienza e continuità operativa anche in condizioni marine complesse». Un sistema di controllo centralizzato provvederà a coordinare tutte le attrezzature di bordo in modo che siano ottimizzati i processi e aumentata la sicurezza complessiva delle operazioni.
Queste le parole di Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri: «L’accordo con Jan De Nul dimostra quanto il mondo del mare stia cambiando e conferma la centralità delle operazioni nei fondali marini. La nostra soluzione per la posa di rocce rappresenta un ambito di frontiera nella protezione delle infrastrutture sottomarine, cruciale per gli scenari futuri di difesa e sicurezza. Siamo molto orgogliosi dei progressi della nostra controllata Remazel che si conferma come un’eccellenza internazionale nella ingegnerizzazione e realizzazione di soluzioni elettromeccaniche pionieristiche ed altamente innovative a bordo nave e nei fondali marini, grazie a relazioni industriali consolidate con i leader del settore come Jan De Nul».