Porto di Barletta, partiti i lavori per la nuova illuminazione del Braccio di Levante
Le luci a led offrono ottima visibilità e al tempo stesso fanno risparmiare

Vista dall’alto del porto di Barletta
BARLETTA. Un nuovo sistema di illuminazione per il Braccio di Levante nel porto di Barletta con nuovi lampioni dalla radice fino alla punta del molo: le nuove luci a led che permettono di cogliere due piccioni con una fava, visto che al tempo stesso consentono di avere una visibilità perfetta di tutta la zona ma anche di limitare significativamente l’impatto nei consumi energetici. L’Authority di Bari – che ha competenza anche sullo scalo di Barletta – informa che nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di installazione.
«È un intervento predisposto e pagato interamente dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale», dicono dalla sede dell’istituzione pugliese, segnalando che «rientra nel più ampio e complessivo progetto di ripristino delle condizioni di sicurezza nell’area della infrastruttura portuale». È da precisare che «il cancello provvisorio installato continuerà a delimitare l’area di cantiere, fino a quando non verranno ripristinate tutte le condizioni di sicurezza: una volta completato il programma, – si afferma – il cancello verrà rimosso e sarà restituito alla collettività uno dei luoghi simbolo del territorio che sarà reso perfettamente fruibile e sicuro».
Al lavoro di installazione dei punti luminosi si aggiungono anche altri tasselli dell’intervento dell’Autorità di Sistema:
- l’installazione di telecamere;
- il rifacimento del sedime stradale;
- la collocazione di corrimano che delimitino il percorso pedonale.
Dall’Authority barese si tiene a ricordare che la decisione di interdire fisicamente l’accesso al Molo di Levante è stata adottata per «imprescindibili ragioni di sicurezza»: è in questa zona che, nel luglio scorso, un uomo è rimasto ferito in una sparatoria; è in questa zona che vi sono state «numerose segnalazioni di attività illecite».
In realtà, l’accesso al molo di Levante – viene sottolineato – è vietato da anni in forza di una ordinanza del novembre di cinque anni fa emessa dalla Capitaneria di Porto: era stato deciso di consentire l’accesso esclusivamente ai mezzi e al personale del Comune di Barletta, della stessa Capitaneria, dell’Authority e delle forze di polizia e di soccorso, sia per ragioni di sicurezza marittima sia per l’assenza delle necessarie condizioni di sicurezza.
Con l’intenzione di rimediare a tali criticità, nel maggio 2020 l’Autorità di Sistema Portuale e il Comune di Barletta avevano sottoscritto un protocollo d’intesa che aveva lo scopo di riqualificare l’area: l’ente portuale si era assunto l’impegno di contribuire «nella misura massima di 600mila euro»; per il Comune avrebbe provveduto a progettare i lavori e a fare l’appalto dei lavori
L’intervento complessivo è stato condiviso non solo con il Comune ma anche con la prefettura e la Questura, oltre che con la Capitaneria di Porto di Barletta: sarà finanziato – viene puntualizzato – sia con i 600mila euro già destinati a tale scopo con l’intesa sottoscritta cinque anni fa tra il sindaco Cannito e il presidente dell’epoca dell’ente portuale, Ugo Patroni Griffi, sia, se necessario, con ulteriori fondi che si stanno reperendo.
Queste le parole del commissario straordinario dell’Authority, Francesco Mastro: «È un sacrificio necessario ancorché temporaneo: una volta completato il nostro intervento, la cittadinanza potrà tornare a fruire di una delle aree più belle e caratteristiche del territorio. Ma lo farà in totale sicurezza. Non vogliamo che una passeggiata spensierata debba mai trasformarsi in un attentato alla sicurezza e all’incolumità di adulti e bambini».











