Ponte mobile di Pagliari, finalmente parte l’iter per rifarlo daccapo
Crollato quattro anni fa, al via lo studio che precede la progettazione

Il ponte Pagliari a La Spezia
LA SPEZIA. Finalmente è arrivata la svolta: a La Spezia il ponte all’altezza della Darsena Pagliari, crollato il 12 maggio di quattro anni fa, «sarà interamente ricostruito a spese dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale». Ne dà notizia l’istituzione portuale spezzina, segnalando che è stato dato «il via all’iter per la progettazione della struttura». Vale però la pena di sapere che, nel frattempo, «la primissima fase di intervento consisterà nella rimozione dei pistoni idraulici che costituivano il precedente apparato di sollevamento del ponte mobile»: sarà affidata a una ditta specializzata «nei prossimi giorni», l’esecuzione è prevista «nel prossimo mese di novembre».
È stato reso noto che è stato affidato uno studio trasportistico ad una società specializzata. Avrà il compito di:
- «analizzare il contesto urbanistico e pianificatorio» della zona,
- svolgere «attività “sul campo” consistenti nel rilievo e nel monitoraggio del traffico»
- eseguire «una verifica puntuale sul funzionamento dei nodi stradali interessati».
Lo studio viene indicato come «indispensabile in questa fase per giungere alla progettazione e realizzazione del ponte»: dovrà tenere in debita considerazione «gli assetti attuali e futuri previsti dalla vigente pianificazione su scala urbana della zona di Pagliari», secondo quanto viene sottolineato nella nota dell’ente portuale.
E quanto ai tempi? Si stima che fra l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie e l’espletamento delle procedure di gara, si dovrebbe essere in grado di arrivare alla consegna dei lavori «nell’estate 2026» mentre il completamento dell’opera è «stimato per il 2027».
Merita una sottolineatura a sé l’annuncio che, «nel successivo progetto di fattibilità tecnico-economica dell’intervento complessivo», si porrà «particolare attenzione» alle varie «soluzioni tecniche ed alternative» così da individuare «un nuovo sistema di apertura/chiusura del nuovo ponte mobile». Dunque, sembra di capire, non una semplice ricostruzione bensì apertura anche a idee di ponte con differenti soluzioni tecniche rispetto al passato.
Questa è la dichiarazione di Bruno Pisano, da pochi giorni nominato presidente dell’Authority spezzina, dopo averla guidata con i galloni da commissario per alcuni mesi: «Abbiamo colto il carattere di urgenza per la ricostruzione del ponte: l’ha sollevato il sindaco del Comune della Spezia, con il quale si sono susseguiti nel tempo momenti di riflessione e valutazione sulla fattibilità dell’opera, velocizzando l’iter necessario ad avviare i lavori». Pisano poi sottolinea: «Siamo giunti ad una conclusione che riteniamo essere positiva per tutti, consci della grande importanza che riveste l’opera per il territorio e la viabilità stradale nel suo complesso che in questi ultimi anni ha dovuto subire, gioco forza, un’interruzione proprio in corrispondenza dell’inizio del percorso del Miglio Blu».











