Authority di Bari, ufficializzati i primi nomi del comitato di gestione
Mastro: gli enti locali mancanti facciano in fretta, e magari scelgano donne

Francesco Mastro, presidente Authority di Bari
BARI. Sta prendendo forma il comitato di gestione dell’Authority barese (Mare Adriatico Meridionale): il presidente Francesco Mastro annuncia di aver nominato i primi sei componenti del nuovo comitato di gestione dell’ente. L’organo non è ancora al completo perché si attendono le designazioni di alcune amministrazioni locali: al tempo stesso, proprio aver messo nero su bianco in un provvedimento ufficiale la prima parte dei nomi suona come una sorta di “svegliarino” per chi non ha ancora indicato i nomi (e come la sottolineatura che non si vuol porre indugio per far decollare l’attività dell’istituzione portuale nella pienezza del suo assetto, dopo la lunga fase commissariale durata mesi e mesi).
I nomi indicati sono quelli di:
- avvocata Flavia Rita Decaro (designata dalla Regione Puglia)
- avvocato Francesco La Torre (designato dal Comune di Manfredonia)
- contrammiraglio (Cp) Donato De Carolis (direttore marittimo della Puglia e Basilicata ionica)
- capitano di vascello (Cp) Luigi Amitrano (comandante del porto di Brindisi)
- capitano di fregata (Cp) Valerio Massimo Acanfora (comandante del porto di Barletta)
- capitano di fregata (Cp) Marco Pepe (comandante del porto di Manfredonia)
- capitano di fregata (Cp) Giuseppe Panico (comandante del porto di Termoli)
- tenente di vascello (Cp) Gennaro Moccia (comandante del porto di Monopoli).
Come detto, il presidente Mastro resta in attesa le designazioni di alcune amministrazioni locali mancanti, e «già richieste dall’ente portuale», per poter giungere a «completare l’organo di governo e di gestione strategica dell’Autorità di Sistema».
Il comitato di gestione – viene sottolineato dall’istituzione portuale barese annunciando i primi nominativi – è l’organo di governo dell’Autorità di Sistema Portuale: «esercita funzioni di indirizzo e programmazione, deliberando su atti fondamentali quali il piano regolatore di sistema portuale, il bilancio, il piano operativo triennale e le concessioni demaniali». Ma, soprattutto, a ciò si aggiunga che è il comitato di gestione a nominare – su proposta del presidente – il segretario generale, l’altro tassello-chiave mancante nel puzzle degli assetti dell’Authority.
Viene ricordato che, «prima della riforma del 2016», le Autorità portuali erano dotate di un comitato portuale con «una composizione più ampia e articolata che includeva rappresentanti delle categorie economiche e sociali». Nove anni fa è stato introdotto un modello organizzativo che l’ente barese giudica «più snello e funzionale», in virtù della riduzione del numero dei componenti e della concentrazione delle competenze sulle decisioni strategiche.
Queste le parole di Francesco Mastro, ex commissario che dalla settimana scorsa ha i galloni di presidente: «Abbiamo bisogno che la nostra macchina gestionale sia messa quanto prima nelle condizioni di correre e di affrontare tutte le sfide che ci attendono: la costituzione del comitato di gestione rappresenta un passaggio fondamentale per dare piena operatività all’ente e garantire una governance solida». Mastro insiste sull’invito esplicito alle amministrazioni locali mancanti a procedere «tempestivamente con le designazioni di competenza». Aggiungendo: «Magari, oltre all’avvocata Decaro, già designata dalla Regione, valorizzando ulteriormente la presenza femminile, risorsa di competenza e visione». Mastro ribadisce che comunque è indispensabile «procedere speditamente – conclude – per rendere l’Autorità pienamente in grado di deliberare e di decidere il futuro strategico dei sei porti del nostro Sistema, a beneficio dei territori e di tutto il Paese».











