Recuperati nel porto di Livorno i corpi senza vita dei due migranti
Si erano gettati in mare giovedì 30 per sfuggire al rimpatrio

La nave a bordo della quale erano stati ritrovati senza documenti i due migranti nordafricani
LIVORNO. Fine di ogni speranza: sono stati rinvenuti i corpi senza vita dei due giovani nordafricani che risultavano dispersi nelle acque del porto di Livorno, dopo aver tentato la fuga tuffandosi in mare per non essere rimpatriati. Il loro sogno di costruirsi una vita sull’altra sponda, quella europea, del Mediterraneo è finito a qualche decina di metri dalla banchina.
Secondo quanto riferisce il quotidiano livornese “Il Tirreno”, li hanno trovati, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, a una certa distanza – quasi un chilometro verso sud-ovest risalendo il canale d’accesso – dal punto in cui giovedì 30 ottobre si erano tuffati dopo esser stati scoperti a bordo della nave ro-ro “Stena Shipper”, un cargo battente bandiera danese.
Scovati come irregolari a bordo, la polizia di frontiera li aveva dati in consegna al comandante della nave perché li riportasse in Tunisia nel viaggio di ritorno della nave: erano stati rinchiusi all’interno di una cabina ma erano riusciti a forzare la serratura e, prima di essere catturati, avevano cercato di far perdere le proprie tracce gettandosi in acqua.
Il primo dei due cadaveri è stato notato da un rimorchiatorista: era affiorato non lontano dalla Darsena Pisa, nel giro di tre ore il corpo è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Tempo neanche un’ora e a distanza di qualche centinaio di metri, nel tratto di mare fra la Torre del Marzocco e la calata dirimpettaia, ed è stato avvistato anche l’altro cadavere.











