Il nuovo capo di stato maggiore della Marina in visita al comando generale delle Capitanerie
Prima uscita istituzionale per l’ammiraglio Berutti Bergotto

La visita del capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Berutti Bergotto al comando delle Capitanerie
ROMA. Il nuovo capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto ha scelto di far visita al comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera nella sua prima uscita istituzionale dopo la recente nomina ai vertici della Marina.
È stato accolto dal comandante generale, ammiraglio ispettore capo Sergio Liardo. Secondo quanto reso noto in una nota della Guardia Costiera, nel corso dell’assemblea con una rappresentanza del personale militare del comando generale, l’ammiraglio Berutti Bergotto ha ricordato come tale visita rappresenti «un atto di reciproca vicinanza e comune senso di appartenenza tra il Corpo e la Marina Militare». Ha anche espresso «il proprio apprezzamento per l’attività svolta dalle donne e dagli uomini della Guardia Costiera, sottolineando la piena sinergia con i valori, le tradizioni e le missioni della Forza Armata».

Lo consegna del crest
Successivamente, nella “Sala Pollastrini”, ha incontrato i capi reparto del comando generale, alla presenza del comandante generale e del suo vice. Dopo la tradizionale firma del “libro d’onore” e la consegna del “crest” del comando generale, la visita – è stato sottolineato – è proseguita al centro operativo nazionale: sono state illustrate le molteplici capacità operative ed i moderni sistemi impiegati per lo svolgimento dei compiti istituzionali, anche nei più complessi scenari operativi che vedono impegnati il personale ed i mezzi della Guardia Costiera.
A conclusione della visita, l’ammiraglio Berutti Bergotto – è stato fatto rilevare – ha rinnovato il proprio ringraziamento all’ammiraglio Liardo per l’accoglienza ricevuta, evidenziando «la professionalità, la dedizione e il senso del dovere che contraddistinguono l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini del Corpo».











