Sequestrate oltre 5 tonnellate di pescato fuori regola, chiusa una pescheria
Quasi mille controlli della Guardia Costiera sulle coste siciliane

Sequestro Guardia Costiera a Palermo
PALERMO. L’hanno chiamata “operazione Calypso”, ed è stata coordinata dal 12° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo: occhi puntati su una giurisdizione che abbraccia il tratto di costa (e di mare) nella zona da Gela a Cefalù, incluse Isole Pelagie, Pantelleria, Egadi e Ustica. Tra il 20 ottobre e il 12 novembre scorsi sono stati effettuati «oltre 990 controlli ispettivi in mercati ittici e rionali, esercizi di ristorazione, centri di distribuzione all’ingrosso, piattaforme logistiche, vettori stradali, ambulanti abusivi e unità da pesca in attività». Risultato: sono stati accertati 70 illeciti amministrativi e contestate multe per «un ammontare complessivo di 87mila euro»; un cittadino extracomunitario è stato deferito all’autorità giudiziaria per pesca illegale in acque territoriali, sono stati sequestrati 26 attrezzi da pesca irregolari e è stata sospesa un’attività commerciale di vendita al dettaglio. «Complessivamente – viene messo in risalto in una nota della direzione marittima di Palermo della Guardia Costiera – sono stati sequestrate più di cinque tonnellate e mezzo di prodotto ittico «giudicato non idoneo al consumo umano dai dirigenti medici dell’Azienda sanitaria competente»: in seguito, è stato avviato alla distruzione da parte di una ditta specializzata.

I controlli della Guardia Costiera contro la pesca illegale
Tra le attività più significative vengono evidenziati i numerosi interventi condotti nella Città Metropolitana di Palermo: nel mirino mercati ittici, esercizi di ristorazione e centri di distribuzione all’ingrosso, anche «attraverso l’attività di monitoraggio delle piattaforme social». È in tali contesti – viene fatto rilevare – che «sono stati sequestrati complessivamente 1.200 chilogrammi di prodotti ittici, molti dei quali dichiarati non idonei al consumo umano dal personale dell’Asp 6 Palermo.
La Guardia Costiera rende noto che, nel corso di un’ulteriore ispezione congiunta all’interno di una pescheria, «a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate», il personale sanitario dell’Azienda sanitaria «ha disposto, in applicazione delle normative del cosiddetto “pacchetto igiene”, la chiusura immediata dell’attività commerciale».
A ciò si aggiunga che a Mazara del Vallo, durante varie attività di ispezione, i militari hanno proceduto al controllo di uno stabilimento ittico durante le operazioni di scarico delle merci. È stato ispezionato un autoarticolato proveniente da un porto dell’Unione Europea: dai controlli è emerso che aveva a bordo 2.200 chilogrammi di gambero rosso e viola, valore commerciale 120mila euro, che risultava «pescato in una zona non consentita dalla vigente normativa comunitaria». Di conseguenza, è stata scattata la sanzione prevista in questi casi.
Sempre sul fronte dei controlli della pesca a Lampedusa, la motovedetta Cp 285 della Guardia Costiera ha intercettato un motopeschereccio di nazionalità tunisina mentre stava pescando all’interno delle acque territoriali italiane. Essendosi accorto dell’arrivo dell’unità militare, gli uomini a bordo del peschereccio hanno cercato di disfarsi del pescato tagliando la rete e provocandone la dispersione in mare. Comunque, il motopesca è stato scortato in porto e, al termine delle verifiche, il comandante è stato deferito all’autorità giudiziaria e sono stati sequestrati 900 metri di rete da pesca.











