Nel porto di Ancona i sedimenti dragati nello scalo di Fano
Doppio scopo: si liberano spazi e si riempie la vasca di colmata

Porto di Ancona
ANCONA. Ci sono voluti 17 anni per riuscire a tradurlo in concreto ma alla fine la cosa è andata, per così dire, in porto: si prendono i sedimenti già dragati nei porti di Fano e di Numana e nella zona di Torrette di Fano li si conferiscono nella vasca di colmata di Ancona. Si è trattato di “un complesso procedimento, avviato con l’intesa siglata nel 2008, rimodulata nel 2016”: l’hanno sottoscritto il ministero dell’ambiente, la Regione Marche, i Comuni interessati, l’Icram (oggi Ispra) e l’allora Autorità portuale di Ancona.
L’accordo individua nell’Autorità di sistema portuale marchigiana il soggetto attuatore degli interventi previsti. E adesso l’istituzione portuale dà notizia che giovedì ha avviato “i lavori di immersione nella vasca di colmata di Ancona dei sedimenti stoccati nel porto di Fano come previsto dall’accordo di programma sottoscritto dalle istituzioni competenti”.
La rimozione dei sedimenti e la loro immersione nella vasca di colmata dello scalo dorico – viene fatto rilevare – garantiscono “la messa in sicurezza ambientale delle aree interessate”, e questo permetterà di liberare spazi – oggi occupati dai sedimenti stoccati – che potranno essere utilizzate per lo sviluppo delle attività portuali di Fano e Numana.
Stando alla tabella di marcia, tale attività di spostamento dovrebbe terminare appena prima di Natale, più precisamente il 23 dicembe. A tal proposito, va detto che l’Ufficio circondariale Marittimo di Fano ha emesso un’ordinanza, la cui validità si spinge fino a fine febbraio: riguarda la porzione dell’area portuale interessata dai lavori.
È invece programmato per i prossimi giorni l’inizio dei lavori che l’Autorità di sistema portuale ha annunciato di voler avviare anche nella vasca ubicata a Torrette di Fano e nella zona industriale di Numana.
In questo modo – è l’annuncio dell’ente portuale – si arriva finalmente a rendere reale ed effettivo quanto previsto.
Nello scorso mese di luglio il contratto d’appalto, valore complessivo di 752mila euro, è stato affidato al pool di imprese costituito da Consorzio Artigiani Romagnolo (capogruppo), Casavecchia Lavori e Macoser. Il progetto esecutivo invece è stato redatto nel febbraio 2024 dalla società Simam Spa per conto dell’Autorità di sistema portuale.
Vale la pena di ricordare che l’istituzione portuale ha sottoscritto nel giugno dello scorso anno una convenzione con la Centrale Unica di Committenza del Comune di Fano. Obiettivo: dare più sprint alle procedure di gara relative all’intervento di cui stiamo parlando.

Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico centrale (con sede a Ancona)
Queste le parole di Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale: “L’avvio dell’intervento è il chiaro risultato della collaborazione fra le istituzioni, ognuna secondo le proprie competenze: ha visto impegnati la Regione Marche, il Comune di Fano e l’Authority per “affrontare e risolvere insieme una questione ferma da anni”. La sinergia serve a un doppio scopo, duce Garofalo: da un lato, consente di liberare spazi necessari all’operatività degli scali regionali di Fano e Numana; dall’altro, accelera il riempimento della vasca di colmata del porto di Ancona (“che sarà così trasformata in piazzali portuali e parte del progetto della Penisola, per lo sviluppo dell’area commerciale sul mare”).











