Paroli invita ad alzare la guardia in fatto di cybersicurezza
“I porti sono obiettivi sensibili di crescenti attacchi"
GENOVA. Figura anche qualche realtà del mondo portuale fra i soggetti colpiti dall’ultima ondata di attacchi cyber da parte del gruppo hacktivista “NoName057(16)” ai danni di portali italiani: li rende noti la rivista specializzata “Analisi Difesa” segnalando come protesta “contro la preparazione del dodicesimo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina”. Per certi aspetti sembra di ascoltare l’eco del celebre concetto di papa Francesco: quello della “terza guerra mondiale a pezzi”. Solo che i pezzi non sono le varie zone del globo bensì i differenti ambiti raggiungibili con le minacce cyber (un sistema di acquedotti qua, una rete di ospedali là e, sì, anche qualche porto…).
A quanto riportato dall’autorevole fonte di informazioni, si tratta di:
Autorità Portuale di Olbia e Golfo Aranci (non è chiaro se ci si riferisca alla vecchia istituzione portuale prima dell’accorpamento con Cagliari),
l’Associazione dei Porti del Nord Adriatico (Napa), le Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (porto di Trieste) e quella del Mar Tirreno Centro Settentrionale (porti di Roma e del Lazio, cioè Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta). A ciò si aggiunga la Sinfomar, braccio operativo informatico per la gestione degli imbarchi e degli sbarchi nel porto di Trieste. Ma soprattutto: il ministero delle infrastrutture e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Non desti dunque meraviglia l’attenzione con cui al massimo livello l’Authority genovese segue la questione della cybersicurezza:
il presidente dell’Authority del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, è intervenuto al convegno dal titolo “Cybersecurity for Energy & Transport Infrastructure”, organizzato da Cset e Start 4.0 nel Salone di Prima Classe delle Stazioni Marittime di Genova. L’ha fatto per sottolineare che “attaccare un porto significa colpire il cuore del sistema economico nazionale”.
A giudizio di Paroli, i porti “sono diventati obiettivi sensibili di una tattica crescente di attacchi cibernetici”, mirati a minare “credibilità, autorevolezza e operatività logistica”. Negli ultimi anni – ha spiegato – gli attacchi informatici “sono aumentati in modo esponenziale, con effetti potenzialmente dirompenti sull’economia nazionale”.
Paroli ha portato l’attenzione sul ruolo cruciale della Nis2, normativa europea fondamentale per rendere più resiliente il sistema telematico, pur nella consapevolezza che per rendere completamente efficaci le disposizioni – è stato detto – sia necessario coinvolgere e sostenere “le molte imprese di dimensione più ridotta che sono parte essenziale della catena logistica portuale, ma non hanno ancora le risorse per adeguarsi pienamente”.
“È essenziale – così l’argomentazione di Paroli – che ci sia consapevolezza, condivisione e cooperazione: la sicurezza di una singola impresa contribuisce alla sicurezza dell’intero sistema logistico del Paese.”











