L’altolà della Regione Toscana: il rigassificatore a luglio se ne vada
«La banchina va destinata alla siderurgia, non credo più alle compensazioni»

Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana a Piombino
PIOMBINO (Livorno). «Voglio ribadire la posizione politica mia e della giunta regionale sul rigassificatore a Piombino: siamo decisamente contrari al prolungamento del termine dei tre anni perché è giusto che il porto piombinese venga liberato e che la banchina possa essere utilizzata per il rilancio dell’attività siderurgica». Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani va dritto al punto: mette il carico da undici e sbarra la strada a ogni tentennamento, visto che non ha potuto partecipare al consiglio comunale convocato a Piombino per parlare dell’impianto: ricorda che lui ha dato forfait perché impegnato «nella seduta del consiglio regionale e in altri impegni istituzionali» e che ha inviato «in mia vece» il dirigente all’ambiente Andrea Rafanelli, che ha espresso «le dovute considerazioni tecniche».
Casomai qualcuno si fosse messo in testa l’idea che era un modo per defilarsi e di fatto aprire uno spiraglio per la permanenza del rigassificatore, ecco che Giani mette nero su bianco l’altolà della Regione Toscana a qualunque «prolungamento oltre i tre anni dell’attuale autorizzazione».
Il presidente della Regione Toscana detta anche uno stop a una mediazione sotto il segno delle compensazioni. Lo dice segnalando che di fatto non ci crede più: «Il governo attuale non ha realizzato nessuna delle misure compensative che avrebbe dovuto fare secondo quanto concordato con il governo Draghi, che allora si rapportò con me». Come dire: «Di conseguenza non ci sono le condizioni, tre anni dopo, per fidarsi, anche se venissero legate all’ordinanza di autorizzazione nuove misure compensative». La conseguenza per Giani è chiara: «Invito fin da ora il governo a prevedere un’altra destinazione per il rigassificatore, in modo che al prossimo mese di luglio, quando scadrà l’autorizzazione, la nave sappia dove spostarsi». Un modo per ribadire: pensateci per tempo e non svegliatevi all’ultimo momento con l’idea che bisogna arrangiarsi per via dell’emergenza.











