Alloggi di servizio in degrado: non lamentiamoci si mancano i finanzieri…
La denuncia del sindacato Silf: l’esempio di un caso risolto positivamente

Un particolare degli alloggi di servizio Gdf di via del Coro a Piombino prima dell’intervento di risanamento
PIOMBINO (Livorno). Nel cuore antico di Piombino c’è in via del Coro un edificio tornato agli antichi splendori dopo che salsedine e intemperie, unitamente allo stato di incuria per le mancate manutenzioni, ne avevano compromesso le facciate e gli intonaci. Per una storia finita bene ce n’è una invece che continua a non trovare soluzione: in via Sant’Antonio altri due alloggi di servizio della Guardia di Finanza sono «ormai lasciati al degrado, tanto da essere di fatto inutilizzabili da chi dovrebbe occuparli». A denunciarlo è la sezione regionale del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri (Silf) per bocca del segretario regionale Francesco De Luca sottolineando che «la mancata manutenzione del patrimonio pubblico non è solo una brutta cartolina urbana, ma un problema che incide direttamente sulla sicurezza e sulla qualità dei servizi sul territorio».
De Luca ribadisce che «quegli appartamenti, se ristrutturati come quelli di via del Coro, potrebbero ospitare personale in più, rendere più attrattiva la sede e facilitare l’arrivo o la permanenza dei finanzieri a Piombino. Invece oggi rappresentano un costo senza beneficio, un bene immobiliare bloccato e un’occasione persa per sostenere chi ogni giorno è chiamato a contrastare evasione, traffici illeciti e criminalità economica».
L’organizzazione sindacale rivendica il merito di aver dato vita alla soluzione per via del Coro insieme «al comandante regionale pro-tempore, generale Bartoloni»: si è reso conto – si afferma – delle «criticità infrastrutturali che presentava l’immobile» e, cogliendo la segnalazione del sindacato, ha attivato «la convenzione con l’Agenzia del Demanio, proprietaria dell’immobile».
De Luca mette in risalto che «da anni come sindacato, denunciamo la carenza di organico nelle forze dell’ordine: molti reparti della Toscana lavorano in sofferenza di personale e con strutture logistiche inadeguate». Aggiungendo poi: «Se non si investe in alloggi dignitosi, in servizi e in una gestione oculata degli immobili, diventa più difficile assegnare personale e mantenere quelli già in servizio sul territorio».
Il dirigente sindacale invita a non stupirsi se “ci sono meno finanzieri”: le scelte (o le non-scelte) sulla manutenzione degli alloggi e sulla gestione del patrimonio – afferma – incidono direttamente sulla possibilità di avere presìdi stabili ed efficienti. E, facendo riferimento al caso di via Sant’Antonio segnala che «continuare a ignorare due appartamenti vuoti e degradati significa rassegnarsi a un lento impoverimento del presidio di legalità in città»: eppure «sarebbe ancora possibile trasformare quella che oggi è una ferita urbana in un investimento concreto sulla sicurezza di tutti».











