Logistica auto nuove, il 51% delle imprese sente il morso della crisi
Il pessimismo delle aziende fa un balzo in avanti

Wolfgang Göbel, presidente di Ecg, l’associazione che raggruppa gli operatori della logistica delle auto nuove
BRUXELLES. Fra le imprese che si occupano della logistica delle auto nuove più della metà («il 51%») sta registrando un calo dei volumi nel primo trimestre di quest’anno. Una brusca impennata se pensiamo che nella primavera di due anni fa tale percentuale era «al minimo storico del 5%» nel «periodo più critico della crisi di capacità». Non è tutto: le aziende «non sembrano aspettarsi cambiamenti significativi per il proprio business nei prossimi sei mesi».
Sono questi gli ultimi risultati dell’indagine sulle tendenze dei costi e della fiducia che è stata predisposta da Ecg, il fronte delle aziende attive in Europa nella logistica automobilistica che riunisce rappresentanti dei fornitori di servizi logistici, dei produttori di automobili e dei fornitori del settore. La propensione a investire in tutti i tipi di asset (navi, vagoni ferroviari e camion) nei prossimi 6 mesi – si afferma – è «scesa dal 91% dello scorso autunno al 75% negli ultimi tre trimestri, principalmente a causa della mancanza di fiducia nei volumi futuri». E non è tutto: il pessimismo delle aziende ha fatto un balzo in avanti, passando «dal 3% di due anni fa al 36% di adesso».
Il presidente dell’organizzazione di categoria, Wolfgang Göbel, mette l’accento sul fatto che «i volumi stanno diminuendo e l’incertezza sul mercato sta aumentando per le aziende: è urgente ricostruire la fiducia nel settore, specialmente mentre l’attenzione rimane focalizzata sulle tensioni geopolitiche e i conflitti commerciali». Ad aumentare l’incertezza del mercato – viene fatto rilevare – sono «gli attuali conflitti commerciali, con il potenziale aumento dell’inflazione e l’imprevedibilità crescente degli sviluppi politici».
I costruttori di automobili sono sotto forte pressione finanziaria, dice Ecg: peraltro, – viene sottolineato – la flessibilità concessa dall’Unione Europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 per auto e furgoni ha consentito un qualche sospiro di sollievo perché il giro di vite è ora un po’ più morbido rispetto a obiettivi «precedentemente molto ambiziosi». E se alla crisi la Commissione Europea ha risposto con diversi pacchetti politici anche per le imprese (“Competitive Compass”, “New Industrial Clean Deal” e “Omnibus Simplification Package”). Sta di fatto che però, come segnala Göbel, «l’ottimismo delle imprese è ai minimi storici tra i nostri membri: questi strumenti funzioneranno solo se i leader del settore avranno fiducia in essi e li percepiranno come un reale supporto».
La prossima assemblea generale e congresso di primavera di Ecg, in agenda per giovedì 22 e venerdì 23 maggio a Cascais (Portogallo), l’industria della logistica delle auto finite si concentrerà – viene indicato – sul «miglioramento dell’efficienza dei processi in un contesto di sfide continue». All’ordine del giorno è il ruolo dell’ “intelligenza artificiale” nel «rafforzare la stabilità, la resilienza e l’efficienza dei costi dell’ecosistema della logistica di smistamento delle auto». Nel frattempo, come ribadusce Ecg, il settore continua «il suo percorso verso la decarbonizzazione»: in particolare si fa attenzione a «come un “green cost calculator” potrebbe offrire maggiore trasparenza nelle decisioni di investimento e nei risparmi di emissioni di carbonio».