Il neo-kompanjia Stachanov
Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È rimasto segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno settentrionale ma è anche commissario governativo dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure occidentale, il primo e più importante sistema d’Italia.
È il risultato del meccanismo varato dal ministero Mit – infrastrutture e trasporti – in attesa di varare la “riforma della riforma della riforma” portuale. Attesa ormai dalla nascita di questo governo, ha il dichiarato obiettivo di ammodernare, velocizzare, semplificare la gestione dei porti. Sul piano tecnico, le norme sarebbero pressoché decise. Ma c’è, come sempre, il problema di conciliare gli appetiti di cariche dei partiti, dove alleati o no non si guarda in faccia nessuno.
La permanenza di Paroli alla segreteria generale dell’Authority livornese da una parte fa comodo, molto comodo, al “quasi” nuovo presidente Gariglio, che è anche amico personale dell’avvocato livornese e si sta giovando dei suoi preziosi suggerimenti. Ma non farebbe comodo a quella parte dell’organigramma di Palazzo Rosciano che da tempo non gradiva le posizioni di Paroli, sempre più divergenti da quelle del presidente Guerrieri e dal suo staff. A star dietro ai gossip ci sarebbe da farne una telenovela. Lasciamo perdere.
Rimane il fatto che il doppio, pesantissimo incarico, oltre a gravare sul protagonista non può che condizionare anche la gestione di problemi che, a Livorno e a Genova, sono notori e chiederebbero la Spada di Alessandro il grande a Gordio. La domanda di tutti: quanto durerà?
A.F.