Raid contro il cantiere dell’eolico, Confindustria scende in campo

Maurizio Bigazzi, leader di Confindustria Toscana
FIRENZE. Il cantiere per la costruzione di un impianto eolico nel Mugello, nella zona di Monte Giogo del Villore, è finito nel mirino di un doppio blitz ad opera di una cinquantina di persone incappucciate che si sono introdotte all’interno dell’area causando danni a mezzi e infrastrutture, oltre che prendendosela con ingegneri e operai. È quanto afferma la società titolare del progetto, che ha comunicato di aver presentato denuncia ai carabinieri.
Si tratta di un impianto, la cui realizzazione è stata autorizzata dalla Regione Toscana, che prevede sette pale alte oltre 160 metri che dovranno produrre energia rinnovabile che, spiega Legambiente, «contribuirà a tagliare le emissioni di CO2 di 40mila tonnellate all’anno e a fornire energia pulita a circa 100mila persone».
L’impianto è stato fortemente contestato in passato da una galassia di realtà ecologiste e da settori delle comunità locali: nel settembre scorso, il Coordinamento dei comitati delle Cinque montagne aveva manifestato davanti alla sede della Regione Toscana; agli inizi dello scorso anno, la giustizia amministrativa aveva respinto i ricorsi, l’uno da parte del Comune di San Godenzo e l’altro di una serie di gruppi ecologisti. Al contrario, c’è chi anche all’interno del mondo ambientalista si è schierato invece in favore dell’impianto: è il caso di Legambiente, che ha pubblicamente definito questo progetto come «un modello da replicare su tutto il territorio nazionale per il suo alto profilo in termini di valutazione, partecipazione e condivisione territoriale».
Ora questo episodio che, secondo quanto riportato dal “Corriere”, ha visto sottrarre ad alcuni boscaioli le motoseghe poi usate contro le ruote dei loro veicoli; poi la sera seguente, un gruppo di persone ha raggiunto le zone più remote del cantiere, là dove erano stati concentrati i mezzi, che sono stati gravemente danneggiati.
Sulla vicenda intervengono con una nota di condanna dal fronte di Confindustria sia Maurizio Bigazzi, presidente dell’organizzazione confindustriale Toscana Centro e Costa sia Massimo Ferrati, coordinatore del presidio territoriale Mugello Valdisieve, esprimendo «la solidarietà delle imprese fiorentine all’azienda e alle sue maestranze». Si tratta di «in atto grave perpetrato ai danni dell’intera comunità toscana e di quella di un operoso e accogliente territorio che ha fatto dell’integrazione ambiente-impresa uno dei suoi punti di forza», dice Bigazzi. «Un episodio inquietante – aggiunge Ferrati – che ferisce i profondamente quel senso civico e democratico che contraddistingue da sempre la nostra comunità locale».