Protagonista l’economia del mare: la Federazione in assemblea
In vista della missione all’Expo Osaka
ROMA. L’economia del mare è «una risorsa strategica per il nostro Paese»: la partecipazione della Federazione del Mare a Expo 2025 Osaka rappresenta «un’importante occasione per promuovere le eccellenze italiane nei settori chiave della “blue economy”, al centro delle sfide globali legate a innovazione, crescita sostenibile e transizione verde e digitale». È questo uno dei passaggi chiave dell’intervento di Mario Mattioli all’assemblea della Federazione del Mare da lui presieduta nella sede di Palazzo Colonna a Roma (con l’ok all’unanimità al bilancio consuntivo 2024).
Fra gli invitati a partecipare all’assemblea spicca il nome di Giorgio Ricci Maccarini, dall’aprile scorso presidente del Cluster Big, l’unica comunità tecnologica nazionale dell’economia del mare italiano, che punta a rafforzare il collegamento tra il mondo della ricerca e quello delle imprese, con una galassia di 90 soggetti che includono grandi e piccole imprese, università e associazioni di categoria, centri di ricerca e reti d’impresa, istituzioni territoriali e nazionali sotto il segno del trasferimento tecnologico, dell’innovazione e della internazionalizzazione.
Proprio in questa chiave, Ricci Maccarini ha sottolineato, da un lato, l’importanza della sinergia con la Federazione del Mare (in nome di un protocollo di intesa datato 2021) e, dall’altro, l’esigenza di fare sistema con i Paesi del Nord Africa nell’interesse di entrambe le sponde del Mediterraneo, in primis l’Italia, in un’ottica di sviluppo tecnologico ed economico.
La Federazione del Mare è nata nel maggio ’94 e riunisce gran parte delle organizzazioni del settore: Accademia italiana della marina mercantile (formazione), Aidim (diritto marittimo), Ancip (lavoro portuale), Angopi (servizi nei porti), Ania (assicurazione), Assiterminal (terminalisti), Assonave (cantieristica navale), Assoporti (amministrazione portuale), Assorimorchiatori (rimorchio portuale), Cetena (ricerca navale), Collegio Capitani (stato maggiore marittimo), Confindustria Nautica (nautica da diporto), Confitarma (navigazione mercantile), Federagenti (agenzia e intermediazione marittime), Federchimica-Assogasliquidi (distribuzione gpl e gnl), Fedepiloti (pilotaggio), Federpesca (navigazione peschereccia), Fedespedi (trasporti internazionali), Inail/exIpsema (previdenza marittima), Rina e Registro Italiano Navale (certificazione e classificazione) e Unem (energia).
Dal versante di Unem, sigla che raggruppa le principali imprese del settore raffinazione, logistica e distribuzione di prodotti petroliferi, il presidente Gianni Murano ha ricordato che il Comitato Transizione energetica e Decarbonizzazione, da lui presieduto, ha prodotto un “position paper” che verrà inserito come contributo della Federazione del Mare nel Documento sull’Economia del Mare realizzato da Confindustria che verrà presentato il 15 luglio da Mario Zanetti, presidente di Confitarma e delegato dal presidente confindustriale Orsini per l’ “economia del mare”.
Alessandro Santi, ex presidente di Federagenti, alla guida del Comitato Semplificazione, ha affermato che il “position paper” di questo comitato è «in fase di realizzazione in vista anche del tavolo ministeriale di sintesi dedicato alle crociere». Flavia Melillo dell’Ania, coordinatrice del Comitato di Geopolitica, presieduto da Mario Mattioli, nel ricordare che negli scorsi mesi sono stati esaminate molte problematiche anche con il contributo di Germano Dottori di Limes e di Srm, ha ribadito che è molto difficile poter impostare una linea strategica soprattutto a causa delle evoluzioni quotidiane derivanti in gran parte dall’altalenante politica della Casa Bianca.