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AGRITECH

Plantvoice chiude in anticipo l’aumento di capitale da mezzo milione

La startup “ascolta” la linfa delle piante per capirne lo stato di salute

Matteo Beccatelli

BOLZANO. Plantvoice è una startup agritech che in tempo reale tiene gli occhi aperti sullo stato di salute delle colture grazie a una tecnologia brevettata che consente con sensori e intelligenza artificiale di analizzare la linfa delle piante. Ha chiuso anticipatamente l’aumento di capitale da 500mila euro. Lo rende noto l’azienda segnalando che «a sottoscrivere la ricapitalizzazione sono stati La Gemma Venture, società della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo; Creazione Impresa, società benefit specializzata in consulenza alle startup e un gruppo di altri “business angel” italiani. Ad essi è da aggiungere la holding della famiglia Salvi di Ferrara: cosa particolarmente rilevante, si tratta di un cliente di Plantvoice che ne ha adottato i dispositivi per le proprie piantagioni di frutta.

La soluzione Plantvoice – viene spiegato – consente di «identificare precocemente stress idrici, nutrizionali e ambientali, ridurre gli sprechi di acqua, fertilizzanti e fitofarmaci, migliorare la resa agricola e aumentare la sostenibilità delle coltivazioni». L’azienda la descrive come «un’innovazione strategica per il mondo dell’agricoltura di precisione»: non è un caso, dunque, che abbia «già convinto grandi produttori agricoli e attratto l’interesse di investitori istituzionali».

«È un ottimo risultato che ci permette di guardare avanti con fiducia», queste le parole di Matteo Beccatelli, amministratore delegato e fondatore di Plantvoice: «Ringraziamo i partner che ci hanno sostenuto: in particolare, trovo significativo che tra i sottoscrittori ci sia anche un nostro cliente che opera direttamente sul campo producendo e vendendo frutta in tutto il mondo, e che ha installato Plantvoice sia sulle mele PinkLady sia sui kiwi gialli Zespri, per correlare lo stress subito dalle piante con il colore, la forma e l’aspetto del frutto maturo». Aggiunge poi: «È una dimostrazione di fiducia sull’applicabilità ed efficacia del nostro dispositivo su larga scala».

Plantvoice è una società benefit che ha sede a Bolzano: ha ideato una tecnologia innovativa che “ascoltando” la linfa delle piante riesce in tempo reale a valutarne lo stato di stress permettendo  miglioramenti nella produttività e nella qualità delle coltivazioni (ma anche «un risparmio economico diretto di circa il 13%, in termini di riduzione dell’irrigazione, di fertilizzanti e di fitofarmaci»). La società è stata fondata dai fratelli Matteo e Tommaso Beccatelli: Matteo è chimico, inventore specializzato nella realizzazione di tecnologie brevettate, con esperienza in diversi progetti di ricerca e sviluppo tra l’Italia e gli Stati Uniti nell’ambito della sensoristica (Cnr e Bercella); Tommaso è tecnico elettronico, imprenditore agricolo, ed esperto di tecnologie di manifattura additiva. Fra i clienti che hanno adottato per primi questa tecnologia innovativa vengono indicati:

  • Sant’Orsola, l’organizzazione di produttori trentini specializzati nella coltivazione di piccoli frutti, fragole e ciliegie;
  • Salvi Vivai società ferrarese che da cinquant’anni produce e vende piante di fragole, melo, pero, ciliegio e portinnesti di melo e pero;
  • Martino Rossi, azienda con sede a Cremona
  • il Consorzio innovazione frutta del Trentino.
Pubblicato il
9 Luglio 2025

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