Civitavecchia, la Corte d’Appello riduce ulteriormente la condanna
L'Authority dovrà pagare ma meno dell’1% di quanto chiesto dalla controparte

Panoramica del porto di Civitavecchia dall’alto
CIVITAVECCHIA. Può tirare un sospiro di sollievo l’ingegner Raffaele Latrofa, che da pochi giorni si è insediato al timone dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale come commissario straordinario. Sull’istituzione pesava come una minaccia della complessa controversia avviata da Grandi Lavori Fincosit. La causa è di «rilevanza economica e strategica significativa» e, traendo origine da opere e rapporti contrattuali di anni addietro, ha visto la controparte avanzare «una pretesa risarcitoria complessiva» pari a quasi 210 milioni di euro: per la precisione, 209.757.859,46.
Già in primo grado, secondo la ricostruzione dell’ente, il Tribunale aveva «accolto solo in minima parte» le richieste di Grandi Lavori Fincosit e l’Autorità di Sistema era stata condannata sì ma per un importo limitato a poco più di 1,7 milioni oltre interessi, cioè «già di gran lunga inferiore alle somme originariamente domandate». Ma adesso la Corte di Appello ha fatto ancor di più: da un lato, ha accolto parzialmente «il primo e il settimo motivo di appello proposti da Grandi Lavori Fincosit»; dall’altro, ha anche accolto il primo motivo di appello incidentale proposto dall’Autorità, e questo porta a «una riduzione ulteriore del 20% dell’importo liquidato in primo grado». Tradotto: per l’Authority laziale la somma complessivamente dovuta dall’Autorità scende ora al di sotto del milione e mezzo di euro oltre interessi. Vale a dire: «meno dell’1% della cifra inizialmente pretesa dalla controparte».
Da parte dell’istituzione portuale di Civitavecchia si sottolinea che questo esito rafforza la propria posizione sotto diversi profili:
- economico: per «il significativo contenimento dell’esborso rispetto alla richiesta iniziale»;
- giuridico: per «il riconoscimento da parte della Corte di Appello della fondatezza di una parte delle argomentazioni difensive presentate dall’ente»;
- istituzionale: a riprova della «capacità dell’Autorità di tutelare in maniera efficace le proprie risorse e il proprio operato».

L’ingegner Raffaele Latrofa, ex vicesindaco Fdi di Pisa, ora commissario dell’Authority laziale che ha il quartier generale a Civitavecchia
«La pubblicazione di questa sentenza rappresenta per l’Autorità di Sistema un momento importante e fortemente positivo»: queste le parole dell’ingegner Latrofa. Ridurre a «meno dell’1% l’esborso rispetto a quanto inizialmente richiesto dalla controparte» – afferma – significa aver condotto «una difesa solida e lungimirante». È il risultato non del caso, ma «dell’impegno, della preparazione e della dedizione di tutti coloro che hanno lavorato a questa vicenda»: in primis il riferimento è all’ufficio legale dell’ente con gli avvocati Fabrizio Losco, Stefania Accardi e Gabriella Giacomantonio e il personale amministrativo e tecnico coinvolto.
«A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento», dice il commissario: «È la dimostrazione che, anche nelle situazioni più complesse e potenzialmente gravose per l’ente, la serietà e la competenza pagano». Aggiungendo poi: «Questo successo ci sprona ad affrontare con determinazione le prossime sfide, consapevoli della responsabilità che abbiamo nella gestione delle risorse pubbliche e nel garantire il buon andamento del sistema portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Questa sentenza permette di svincolare somme accantonate che per anni hanno congelato il bilancio e che adesso potranno essere utilizzate per lo sviluppo dei tre porti».