Genova dà un nuovo vertice all’Ente Bacini, eccone l’identikit
Maurizio Anselmo indicato come amministratore delegato
GENOVA. Arriva un nuovo vertice per l’Ente Bacini, la società che ha in mano la gestione dei bacini di carenaggio del porto di Genova e ha le quote in pugno quasi per intero all’Authority del Mar ligure Occidentale, salvo le piccole partecipazioni di Riparatori navali genovesi (2,2%) e Gin-Genova Industrie Navali (poco più dell’un per cento).
A ricoprire il ruolo di amministratore delegato è stato indicato Maurizio Anselmo, che prende il posto di Alessandro Terrile, passato alla poltronissima di vicesindaco al fianco di Silvia Salis: laurea in economia e commercio con specializzazione in economia dei trasporti, ha alle spalle un quarto di secolo di «esperienza nel settore della logistica, della portualità e dei trasporti»; è stato in «ruoli di vertice in aziende di rilievo nazionale, tra cui quello di amministratore delegato del Terminal San Giorgio fino alla cessione della proprietà nel 2024». L’Authority ne indica la nomina «nel solco della continuità dell’azione intrapresa dal management uscente».
Quanto ai panni del presidente invece, saranno vestiti dall’avvocato Alessandro Arvigo, che rimpiazza Daniela Boccadoro Ameri, per la quale resta un posto all’interno del consiglio d’amministrazione. Gli altri consiglieri, a parte Boccadoro Ameri della quale si è già detto, sono Silvano Ciuffardi, in lizza per la guida della Culmv, poi invece andata a Antonio Benvenuti, e Lorenza Rosso, ex assessore della squadra del sindaco di centrodestra nella precedente legislatura.
È da precisare, come da nota ufficiale dell’istituzione portuale, che il nuovo consiglio di amministrazione rimarrà al suo posto «fino all’approvazione del corrente esercizio finanziario». L’Autorità di Sistema Portuale, nella sua veste di socio di (larghissima) maggioranza, ha fissato tale limitata durata come la più opportuna per «consentire di svolgere un percorso di valutazione e approfondimento sul nuovo assetto societario». Il riferimento resta un po’ criptico ma guarda al «quadro normativo che disciplina la partecipazione degli enti pubblici nelle società»: c’è bisogno di un «confronto con gli stakeholder e le amministrazioni pubbliche interessate». Con una sottolineatura: è necessario «garantire un modello di governance adeguato e sostenibile, funzionale a dare il massimo delle tutele ai 47 dipendenti della società e ai 700 lavoratori diretti e indiretti che quotidianamente operano nel settore attraverso le società di costruzione e riparazioni navali, eccellenze del territorio».
A chi mette l’accento sull’eterogeneità delle competenze dei componenti del consiglio d’amministrazione, da Palazzo San Giorgio, quartier generale dell’Autorità di Sistema genovese si risponde che questo è «un valore aggiunto: la pluralità di esperienze provenienti da diversi ambiti professionali arricchisce la governance di Ente Bacini, favorendo una visione strategica capace di accompagnare il comparto verso le sfide future».
Con il nuovo identikit della propria governance – viene messo in evidenza dall’Authority – l’Ente Bacini conferma «la volontà di rafforzare il settore della navalmeccanica e dei servizi collegati che rappresentano una delle eccellenze del tessuto industriale genovese e nazionale dove tradizione e innovazione convivono in un comparto che unisce le lavorazioni classiche con l’impiego di nuove tecnologie, materiali all’avanguardia e professionalità specializzate nell’ottica più ampia della sostenibilità». Vuol farlo contribuendo a «rafforzare la competitività internazionale del comparto» e a «consolidarne il posizionamento come polo di riferimento per l’innovazione della cantieristica navale».
Sul fronte degli investimenti, vale la pena di rimarcare che l’istituzione portuale ha dato «avvio alla procedura di gara per la realizzazione del nuovo impalcato fra i Bacini 4 e 5 nell’ambito di una più ampia strategia di interventi di riqualificazione dell’intero comparto».
Prima della discussione sui vertici, l’assemblea dei soci riunita nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha dato semaforo verde all’unanimità al bilancio di esercizio 2024 («chiuso con risultato positivo») peraltro già approvato nel maggio scorso dal consiglio di amministrazione uscente.