Elicottero da 4 milioni nei guai per «contrabbando doganale», poi dissequestrato
Tasse sugli aeromobili, pizzicati 15 proprietari fuori regola (900mila euro recuperati)
PISA. I controlli sono scattati in tandem, la Guardia di finanza insieme all’Agenzia Dogane: sotto la lente la situazione di «120 aeromobili riconducibili a persone fisiche o giuridiche con base sul territorio toscano». Dagli accertamenti sul fronte delle verifiche di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle della sezione aerea di Pisa in stretta cooperazione con l’Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Pisa è emerso, nell’operazione denominata “Ghost Fly”, che «15 proprietari sono risultati in posizione irregolare»: è saltato fuori il mancato pagamento dell’imposta erariale sul possesso di aeromobili.
A darne notizia è la direzione territoriale Toscana-Umbria dell’Agenzia Dogane e Monopoli, segnalando che 12 dei 15 proprietari hanno «già provveduto a regolarizzare la propria posizione», e questo ha permesso l’effettivo introito nelle casse dello Stato di oltre 167mila euro (per la precisione: 167.587,50 euro).
Ma nell’annuncio dell’operazione “Ghost Fly” ad opera del GdF Roan Livorno e dell’Adm Pisa si segnala che sono stati «recuperati oltre 900mila euro di tributi evasi». Il grosso dell’importo è dato da «un ulteriore profilo di irregolarità» che è stato rilevato nel corso dei controlli: è relativo al mancato versamento di Iva all’importazione per più di 740mila euro. È dovuta per via di «un aeromobile immatricolato all’estero ma utilizzato in modo continuativo all’interno dei confini dell’Unione Europea oltre i termini consentiti dalla normativa». Stiamo parlando di «un elicottero immatricolato extra-Ue del valore stimato di circa 4 milioni di euro»: era stato ipotizzato «il reato di contrabbando doganale» per via del mancato pagamento dei tributi dovuti ed era stato disposto il sequestro dell’aeromobile: il proprietario ha effettuato il versamento dell’importo complessivo «nell’ambito del ravvedimento operoso» e ha potuto riottenere la disponibilità dell’elicottero.

L’operazione – viene messo in evidenza – è stata condotta congiuntamente da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come detto: rientra «nell’ambito del protocollo nazionale di collaborazione siglato tra le due amministrazioni». È una attività che, viene ripetuto nella nota ufficiale, si inserisce in un «più ampio contesto di monitoraggio e repressione delle frodi doganali, dell’Iva e delle altre imposte indirette, fenomeni che generano gravi iniquità e sottraggono risorse comunitarie e nazionali destinate al sostegno delle fasce più deboli della popolazione».











