Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
LA MOSTRA

Ma l’intelligenza artificiale, quant’è artificiale e quant’è intelligente?

In esposizione alla biblioteca della Scuola Imt a Lucca fino al 25 ottobre

Sede biblioteca scuola IMT, Lucca

LUCCA. Quant’è artificiale l’intelligenza artificiale? E quant’è intelligente? Si parte da questi interrogativi a Lucca alla biblioteca della Scuola di Alti Studi Imt (piazza San Ponziano) per una mostra che tiene banco fino a sabato 25 ottobre. Titolo: “Supercharged by AI”, insomma sovraccaricato. Proprio per affrontare criticamente l’argomento si esplorano le conseguenze chella tecnologia basata sull’intelligenza artificiale ha «sul mondo reale, sulle nostre vite, come individui, comunità e società».

Ad esempio, in questi giorni sono in agenda visite guidate (senza prenotazione) a cura dello staff della Biblioteca:

  • mercoledì 24 settembre, dalle 17 alle 18;
  • giovedì 25 settembre, dalle 17 alle 18;
  • venerdì 26 settembre, dalle 16 alle 19.

L’iniziativa si inserisce nel programma di Bright Night – Notte Europea delle ricercatrici e dei ricercatori 2025. Info: www.theglassroom.org/supercharged-by-ai

Gli organizzatori sottolineano che «l’ambiente multimediale che tutti noi frequentiamo ogni giorno è pieno di video, immagini, voci che “sembrano” reali»: gli strumenti di intelligenza artificiale – si mette in risalto – vengono utilizzati per «fabbricare notizie, imitare la realtà, influenzarci, in modi a noi quasi impossibili da scoprire». Per dirne una: i promotori dell’iniziativa ricordano che «i modelli di intelligenza artificiale possono, ad esempio, rafforzare gli stereotipi e portare a conseguenze che vanno ben oltre la sfera digitale». Sorge spontanea una domanda, anzi due: come possiamo rimanere informati e consapevoli? Come possiamo “fidarci”?

“Supercharged by AI” viene presentato come «un intervento creativo sugli effetti dell’intelligenza artificiale ha su di noi e sul nostro “io” che nuota nei mari della rete: nasce da una collaborazione tra TacticalTech, DensityDesign del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’International Federation of Library Associations and Institutions (Ifla), è finanziato dal Fondo europeo per i media e l’informazione (Emif) gestito dalla Fondazione Calouste Gulbenkian. Obiettivo: illustrare come strumenti di intelligenza artificiale oggi comunemente disponibili – dai chatbot ai generatori di immagini e video (deepfake) fino alle voci clonate usate per frodi – possano «potenziare fenomeni già esistenti online come ad esempio le truffe digitali, cyberstalking, revenge porn, sextortion, doxxing, strumenti di micro-targeting, profilazione degli elettori e anche la riproduzione e il rinforzo di stereotipi».

La mostra – viene messo in evidenza – si articola in «poster tematici, libri interattivi, strumenti digitali di approfondimento e un “Data Detox Kit”, una guida essenziale all’intelligenza artificiale, che fornisce consigli pratici su cosa fare quando, nelle nostre vite online, ci troviamo faccia a faccia con questi fenomeni».  Fa parte del progetto internazionale “The Glass Room”, che «dal 2016 porta in biblioteche, musei e università esperienze interattive e divulgative sul rapporto tra tecnologia, informazione e società».

Pubblicato il
22 Settembre 2025

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio