Il risiko in casa Coop: Firenze acquisisce a Livorno i negozi di Unicoop Tirreno
Occhio al trasferimento del prestito sociale: coinvolte migliaia di famiglie

L’Ipercoop realizzato a Livorno nella zona di Porta a Terra, alle spalle della stazione ferroviaria
LIVORNO. Il mondo Coop riorganizza la propria presenza in Centro Italia, coinvolgendo tre delle “sette sorelle” che costituiscono il sistema cooperativistico di consumo raggruppato sotto le insegne della Lega Coop. Al Nord troviamo Coop Liguria (che include un pezzetto di Piemonte), Coop Lombardia (che abbraccia più di metà della regione), Nova Coop (gran parte del Piemonte più una rilevante fetta di territorio lombardo). Viene considerato appartenente al Distretto Adriatico il gigante Coop Alleanza 3.0, probabilmente una delle più grandi cooperative in questo campo in tutto il Continente (sede in zona Bologna e ramificazioni dal Friuli alla Puglia, azionista di Unipol e dell’immobiliare Igd). Ma sotto i riflettori dell’attenzione è soprattutto la fascia dell’Italia centrale.
Il risiko riguarda soprattutto la Toscana, è qui che si vedono i segni delle grandi manovre. Da un lato: Unicoop Tirreno (sede a Vignale Riotorto zona Piombino) si fonde con Coop Centro Italia (quartier generale a Castiglion del Lago) per dar vita a Unicoop Etruria. E il terzo soggetto coinvolto? È Unicoop Firenze che, dalla geografia di supermercati targati Unicoop Tirreno presenti nella Toscana costiera nord fino a includere Livorno, acquisisce sedici punti vendita.
Dunque, abbiamo un nuovo soggetto che a sud di Castiglioncello si estende lungo la costa tirrenica, Maremma compresa, fino a includere Roma e più giù Latina; significativo il radicamento in Umbria e rilevante l’allargamento verso l’area adriatica nelle Marche e in Abruzzo. I numeri dicono: 780mila soci, 5.800 lavoratori, 170 punti vendita in cinque regioni e un fatturato stimato nell’ordine del miliardo di euro all’anno.

L’insegna del punto vendita Coop al centro commerciale Fonti del Corallo a Livorno
A mettere benzina finanziaria nel motore del nuovo soggetto cooperativistico centro-italico arriva dai 150 milioni di euro che Unicoop Firenze versa nelle casse piombinesi per avere un cambio, come detto, 16 supermercati. È questo l’ultimo fra i principali round di questa riorganizzazione: nelle prossime settimane avverrà il graduale passaggio di ciascuno di questi punti vendita dalle insegne dell’ex Unicoop Tirreno, già diventato Unicoop Etruria da inizio estate, a quelle dell’Unicoop Firenze.
«A partire dal prossimo 9 novembre, 16 punti vendita di Unicoop Etruria distribuiti fra Lucca, Livorno e Massa Carrara, nell’ambito di un più ampio processo di riorganizzazione della cooperazione di consumo nell’Italia centrale, passeranno ad Unicoop Firenze»: è il messaggio che è stato recapitato a ciascun socio di Unicoop Tirreno che abiti o faccia riferimento ai negozi delle zone indicate. In realtà, la provincia di Livorno è divisa in due: passano in mani fiorentine le strutture commerciali a Livorno città (Parco del Levante, Porta a Mare, ipermercato alla Porta a Terra, la “Coopina” in zona La Rosa, più i negozi di quartiere a Coteto e in via Mastacchi) così come i punti vendita di Collesalvetti e di Vicarello, non invece Nibbiaia o Rosignano. Come detto, a sud di Castiglioncello resta territorio dell’ex Unicoop Tirreno ora Etruria.
Viene indicato “a partire dal” perché, a dirla tutta, il passaggio avviene un po’ per volta: nell’arco di pochi giorni ma non nello stesso esatto momento. Per essere precisi, diventano Unicoop Firenze seguendo questo calendario di date:
- Dal 9 novembre: il negozio di Pietrasanta
- Dal 16 novembre: i negozi di Livorno al centro commerciale Levante e in via Toscana (Coteto)
- Dal 19 novembre: il negozio di Porta a Mare a Livorno e quello di Vicarello
- Dal 23 novembre: i negozi di Livorno in zona Porta a Terra (Ipercoop) e La Rosa (via Settembrini)
- Dal 26 novembre; i negozi di Collesalvetti, Lido di Camaiore e a Livorno quello di via Mastacchi.

Il supermercato Coop al centro commerciale del Levante alle porte di Livorno
Quando si guarda a quest’aspetto c’è da tener presente che i negozi Coop non sono assimilabili a una struttura commerciale “normale”. Non è tanto per il retaggio ideologico del tempo che fu bensì per un aspetto pratico: dalla data in cui avviene il passaggio di consegne l’acquirente non può più fare conto sulla vecchia carta socio Unicoop Tirreno per pagare la spesa così come per accedere alle offerte riservate ai soci dovrà avere la carta socio della nuova coop, cioè Unicoop Firenze.
E anche fin qui, si potrebbe fare in certo qual modo il paragone con le card di fidelizzazione della clientela (anche se non calza esattissimamente a pennello). La differenza nel rapporto con il punto vendita dipende dal fatto che non di rado chi va a fare la spesa è anche socio prestatore: cioè ha messo una parte dei propri risparmi nelle casse della Coop come prestito sociale che frutterà un certo interesse. Dal punto di vista sociologico siamo in un’area abbastanza simile a quella di chi affida i soldi alle Poste: non stiamo parlando di quattro gatti ma di migliaia e migliaia di famiglie livornesi.
A distanza di qualche giorno dal passaggio da una galassia cooperativa all’altra, nei 16 punti vendita verrà aperto l’ufficio del prestito sociale targato stavolta Unicoop Firenze. In pratica, se ci si iscrive come socio della coop fiorentina sarà più semplice trasferire le consistenze del proprio libretto di prestito sociale Unicoop Tirreno dentro il nuovo libretto che ciascun acquirente può decidere di aprire presso Unicoop Firenze. Oppure anche no: si potrà chiedere l’estinzione del libretto o continuare a dare fiducia a Unicoop Tirreno ma a quel punto le operazioni sul libretto di prestito sociale non potranno più essere fatte dalla vecchia sede, ad esempio livornese. Fin qui si parla del prestito sociale libero, per quello vincolato bisogna vedere quando scade il vincolo.
Già adesso, come preannunciato – per dirne una, al Levante – sono presenti gli addetti della nuova coop fiorentina per effettuare il trasferimento del prestito sociale. Andranno avanti fino all’8 dicembre.