Con la cultura si mangia, anzi si può creare una impresa
Nel Registro ditte ora c’è una sezione per “imprese culturali e creative”

Violinista durante un concerto
LIVORNO. Eccome se la cultura può dar da mangiare: non lo dice qualche candida anima bella bensì il sistema imprenditoriale nella sua espressione più istituzionale, e adesso perfino nel suo lato più formalistico: dal 30 settembre scorso è possibile iscriversi nella nuova “sezione speciale” del Registro Imprese dedicata alle “Icc”, sigla che sta per “imprese culturali e creative”, che è nata per espressa disposizione di legge, la n. 206/2023.
A darne notizia è la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno presieduta da Riccardo Breda: dal quartier generale livornese di Palazzo della Dogana informa che la qualifica di “impresa cultura e creativa” può essere «riconosciuta a imprese, associazioni e altri soggetti che esercitano in via esclusiva o prevalente specifiche attività relative a beni e prodotti culturali (musica, audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacolo dal vivo, patrimonio culturale materiale e immateriale, artigianato artistico, editoria, libri e letteratura)» e che ovviamente siano in possesso dei requisiti richiesti.
La legge risale al periodo natalizio di due anni fa, come detto, ma le modalità e le condizioni per il riconoscimento della qualifica di impresa culturale e creativa – viene precisato – sono definite all’interno del decreto firmato dal ministro della cultura in tandem con il responsabiole del dicastero delle imprese e del made in Italy (n. 402 del 25 ottobre 2024). «Secondo la norma, possono iscriversi nella sezione speciale delle imprese culturali e creative le imprese già iscritte nel registro delle imprese e i soggetti iscritti nel Rea e che svolgono un’attività economica compatibile con gli ambiti culturali previsti dai decreti attuativi».
«L’iscrizione in questa nuova sezione – sottolinea la nota dell’ente camerale delle province di Livorno e di Grosseto – costituisce un importante tassello per garantire la conoscibilità e la trasparenza delle imprese e degli enti operanti in un quest’ambito strategico per il Sistema Paese».

Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno che si estende sulle province di Livorno e di Grosseto