Fedespedi: non imponibili i servizi di spedizioni internazionali
Il chiarimento nella norma che incassa il sì della commissione finanze

Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi
MILANO. Lo schema di decreto legislativo riguardante disposizioni in materia di Terzo settore e crisi d’impresa chiarisce, all’articolo 9, «il perimetro della non imponibilità Iva dei servizi di spedizione relativi ai trasporti di beni in esportazione e in importazione»: se Fedespedi, organizzazione di categoria degli spedizionieri internazionali, torna a parlarne è per dire, con un sospiro di sollievo – anzi, con soddisfazione – che i parlamentari della commissione finanze della Camera hanno espresso parere favorevole.
Fedespedi tiene a sottolineare che la modifica normativa introdotta accoglie le istanze che l’organizzazione delle imprese del settore ha presentato al ministero dell’economia. Nel mirino – viene messo in risalto – «gli effetti di un’applicazione eccessivamente rigida del criterio interpretativo della Direttiva Iva veicolato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea con propria sentenza C288/2016».
A mettere l’accento sulla soddisfazione è il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto: «La normativa approvata chiarisce che anche i servizi resi tra due imprese di spedizioni sono non imponibili. Si tratta di un chiarimento importante, che elimina distorsioni nel mercato causate da un’applicazione troppo rigida della norma, con effetti negativi sull’organizzazione delle aziende, sui costi e, in ultima analisi, sull’export italiano». A giudizio di Pitto si evitano in tal modo «aggravi amministrativi e rischi finanziari per molte imprese, con benefici diretti sulla qualità del servizio».
Fedespedi accompagna la propria presa di posizione con una dichiarazione di Laura Cavandoli, esponente della commissione finanze della Camera e relatrice al testo. La deputata leghista mette in evidenza l’importanza di questo sviluppo a valle dei lavori parlamentari odierni: «Ringrazio il governo per questo intervento che segna un importante passo in avanti per rendere più chiaro il quadro normativo dei servizi resi al commercio internazionale che favorisce la competitività degli operatori della filiera del trasporto e delle spedizioni internazionali in una fase particolarmente sfidante per l’import-export del sistema Italia».