FederPetroli: e ora occhi puntati sul gas e petrolio al largo di Gaza»
«Giacimento enorme, rivoluzionerà gli equilibri commerciali in Medio Oriente»

L’area di “Leviathan”
ABANO TERME (Padova). Tutti parlano della ricostruzione di Gaza come di un qualcosa di edlilizio, dalla federazione indipendente FederPetroli arriva invece la sottolineatura di quel che si potrebbe aprire «dopo gli accordi di pace firmati a Sharm el Sheik»: lo sviluppo del «grande giacimento di gas naturale al largo della Striscia denominato “Leviathan”». A tal proposito, il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, interviene per ricordare che stiamo parlando di «enormi risorse di gas naturale e petrolio», perché “Leviathan” è «uno dei giacimenti più grandi al mondo nel Mediterraneo». Lo ribadisce anche come opportunità: «Sfruttando l’enorme bacino di gas sia Israele che i territori palestinesi potrebbero raggiungere una indipendenza energetica e diventare nello stesso tempo esportatori del gas estratto e prodotto». Il giacimento è tale («c’è gas per oltre 50 anni di autonomia») che “Leviathan” in piena produzione «in pochi anni sconvolgerebbe gli equilibri commerciali ed energetici del Medio Oriente».
Il giacimento e l’area di “Leviathan” sono «interesse degli operatori dell’oil & gas internazionale da diversi anni: «Lo sviluppo – afferma Marsiglia – è legato all’equilibrio delle aree interessate tra Israele e Palestina ed agli investimenti in grandi infrastrutture idonee per la produzione e commercializzazione dell’olio e del gas».