Il “Corriere”: indiscrezioni su EasyJet nel mirino di Msc
Ma la compagnia ginevrina smentisce ogni coinvolgimento
MILANO. Di compagnie low cost ormai sono pieni i cieli ma, in tandem con Ryanair, quello di EasyJet è il nome che ha fatto la storia del settore. Adesso arriva l’indiscrezione del “Corriere della sera”, ripresa da buona parte della stampa, a cominciare dal quotidiano confindustriale “Sole 24 Ore”: pur incassando la smentita del gruppo, parla di un interessamento – ancora allo stato preliminare – di Msc per la compagnia aerea fondata alla fine degli anni ‘90 dall’uomo d’affari di origini greco-cipriote Stelios Haji-Ioannou imprenditore greco-cipriota-britannico.
Come detto, dal quartier generale ginevrino di Mediterranean shipping company (Msc) si nega ogni e qualsiasi coinvolgimento nella eventuale compravendita della compagnia low cost, che nel frattempo aveva visto alla Borsa di Londra il titolo inizialmente aprire la seduta con una impennata, salvo poi arretrare di nuovo anche se su livelli più alti di quelli di ieri.
Non è un segreto che il gigante ginevrino preferisca controllare direttamente i vari tasselli della catena logistica e avere all’interno della propria squadra potrebbe consentire di combinare le cose sul fronte delle crociere con una offerta che fa iniziare la vacanza fin dalla partenza in aeroporto, con una combinazione aereo più nave che consente di rendere più efficace la connessione con un bacino di utenza che diventa continentale: l’imbarco della crociera, per così dire, inizia in aeroporto (non è forse la formula “Sky & Sea” lanciata da Explora Journeys del gruppo Msc?): dunque l’offerta può raggiungere decine e decine di milioni di potenziali clienti che vivono nel raggio di un’ora di auto dagli aeroporti serviti. Non è forse vero che Explora Journeys, marchio di casa Msc per le crociere di alta gamma, propone
A renderla appetibile, secondo il quotidiano milanese, è il fatto che EasyJet – con una flotta di 356 velivoli e quasi altrettanti negli ordinativi – ha uno zampino in aeroporti di rilievo «come Milano Linate, Londra Gatwick, Parigi Orly, Lisbona» (e in Italia basi anche a Malpensa, Fiumicino e Napoli), oltre a una «capitalizzazione di mercato di circa 4 miliardi di euro, prezzo ritenuto interessante per i soggetti che stanno studiando il dossier».
Il “Corriere” aggiunge il fatto che il contesto va in quella direzione: con i giganti della logistica, soprattutto marittimo-portuale, che investono in compagnie aeree i giganteschi profitti realizzati nel periodo Covid, i più alti di sempre: si cita il caso di Kuehne+Nagel come primo azionista di Lufthansa mentre la terza compagnia nel settore trasporto container, la francese Cma Cgm, è il primo investitore privato in Air France-Klm.