Il Made in Italy diventa “green” (e può contare su agevolazioni)
Confindustria: soldi a fondo perduto, a chi tocca e come fare
LIVORNO. L’hanno chiamato “Made Green in Italy” ed è un marchio che nasce con lo scopo di «valorizzare sul mercato i prodotti italiani con buone/ottime prestazioni ambientali (garantite da un sistema robusto scientificamente)»: l’utilizzo di un logo punta a «rendere riconoscibili i prodotti per i consumatori, così da incoraggiare scelte più consapevoli». A segnalarlo è la Confindustria Toscana Centro e Costa, spiegando che il ministero dell’ambiente ha messo in campo incentivi per spingere le aziende del nostro Paese a aderire allo schema nazionale volontario del “Made Green in Italy”. Viene precisato che è «un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti per la valutazione dell’impronta ambientale dei prodotti, necessari ai fini dell’adesione allo schema citato».
Dal quartier generale confindustriale si spiega che «i progetti dovranno necessariamente riguardare prodotti (beni e servizi) classificabili come “Made in Italy” ovvero prodotti originari dell’Italia nel rispetto di quanto stabilito dall’articolo 60 del regolamento Ue n. 952/2013, che istituisce il codice doganale dell’Unione, per i quali sono pubblicate e in corso di validità al momento di presentazione dell’istanza le corrispondenti “Regole di Categoria di Prodotto” (Rcp) visionabili alla pagina web del ministero all’indirizzo https://www.mase.gov.it/pagina/rcp-corso-di-validita#
La dotazione finanziaria del bando ammonta complessivamente a 114mila euro. Fra le spese ammissibili, secondo le modalità indicate in dettaglio nel provvedimento:
- i costi relativi alle attività di consulenza;
- i costi relativi alle attività di verifica da parte di ente terzo indipendente accreditato per lo schema “Made Green in Italy”, come descritte nell’allegato B;
- i costi per l’acquisto di strumentazione e servizi strettamente funzionali all’attività, inclusa l’acquisizione di licenze per strumenti informatici e banche dati.
La Confindustria riferisce che per ciascuna proposta progettuale ammessa è «previsto un contributo a fondo perduto entro il limite massimo di 7.750 euro. Lo sportello per presentare le istanze sarà attivo dalle ore 8 del 28 ottobre prossimo per un mese, e cioè fino alle ore 20 del 28 novembre. È possibile fare domanda per il contributo esclusivamente via pec all’indirizzo dedicato programmicertificazione@pec.mase.gov.it
Per informazioni:
- delegazione di Firenze: Irene Rosadini, mail i.rosadini@confindustriatoscanacentroecosta.it
- delegazioni di Livorno e Massa Carrara: Silvia Civalleri, mail s.civalleri@confindustriatscanacentroecosta.it, i.rosadini@confindustriatoscanacentroecosta.it