Gioia Tauro, obiettivo ultra-record: 7 milioni di teu nel 2029
Il commissario Paolo Piacenza: da noi il 40% dei container italiani

Dibattito organizzato da SRM Paolo Piacenza, secondo da destra
GENOVA. «Abbiamo chiuso il 2024 con 3,9 milioni di teu movimentati: siccome nei primi nove mesi di quest’anno abbiamo già registrato una crescita dell’11,6% rispetto a dodici mesi prima, con buone probabilità chiuderemo il 2025 abbattendo, per la prima volta, la barriera dei 4 milioni di teu». Lo ha sottolineato il commissario straordinario Paolo Piacenza, al timone dell’Authority di Gioia Tauro, in occasione della “Genoa Shipping Week”. Peraltro, non è una sorpresa: già nell’ultimissima fase della presidenza dell’ammiraglio livornese Andrea Agostinelli, era stato sottolineato con orgoglio fin dalla presentazione dei dati dei primi sei mesi che l’incremento di oltre dieci punti percentuali rispetto a 3 milioni 940mila teu dello scorso anno lasciava ipotizzare fin dagli inizi di luglio il superamento di ogni record precedente, visto che nel decennio targato Agostinelli si è balzati da 2,5 milioni a quasi 4 milioni di teu.
Ma il commissario Piacenza va ancora più in là e fissa l’asticella assai in alto: «Io penso – dirà poi – che il porto di Gioia Tauro sia un porto essenziale che crescerà ulteriormente: tant’è vero che le nostre previsioni di traffico puntano ai 7 milioni di teu entro il 2029».

Il commissario Paolo Piacenza durante un sopralluogo sulle banchine del porto di Gioia Tauro insieme a funzionari e dirigenti dell’Agenzia Dogane
Anziché ai record di fine decennio, guardiamo ai primati dell’oggi. Per Piacenza è opportuno analizzare queste cifre nel contesto nazionale: «Il porto di Gioia Tauro movimenta il 40% dei container italiani». Non basta: bisogna evitare di guardare al “transhipment” come mera attività di trasbordo, semmai «rappresenta un’essenziale porta d’ingresso della merce internazionale nel mercato nazionale». Di più: Piacenza ricorda che dei 3,9 milioni di teu movimentati nel 2024, ben 3,3 milioni sono container pieni. E ancora: di questi 3,9 milioni di teu, «circa 800 mila sono contenitori che arrivano o vanno verso i porti nazionali»; dunque, Gioia Taurro è sì porto di trasbordo ma «senza il porto di Gioia Tauro circa 800-900mila teu di merce non arriverebbe in altri porti italiani e quindi nel mercato nazionale».
A cià si aggiunga un ulteriore elemento: «Tutto questo vuole dire produzione di valore aggiunto, ad esempio in termini di Iva, nei porti dove la merce viene sbarcata e quindi tasse e introiti che rimangono sul territorio». Ma c’è un “ma”, dice Piacenza: «Poche di queste risorse rimangono nel porto di “transhipment”, che pure però è elemento essenziale di questa catena».

Il commissario Paolo Piacenza
Ma il commissario Paolo Piacenza, nel corso degli interventi all’iniziativa genovese, ha messo l’accento anche sugli interventi infrastrutturali che garantiranno la leadership di Gioia Tauro: «Entro fine anno avvieremo un importante intervento di dragaggio, superiore ai 5 milioni di euro, per garantire quella che è la caratteristica del nostro porto: 18 metri di profondità su una banchina lunga quasi quattro chilometri, che permette al porto di Gioia Tauro di ricevere le mega-navi di ultima generazione e di rispondere positivamente al fenomeno del gigantismo navale».