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Grendi entra nella comunità delle “B Corp”: oltre il profitto, c’è la sostenibilità

È società benefit dal 4 anni, punta a un futuro rigenerativo

La nave Grendi Futura

GENOVA. Il gruppo Grendi, attraverso la capogruppo Grendi Holding spa società benefit, tiene a un primato, ma stavolta non c’entrano i traffici o le performance nelle statistiche: è «la prima realtà di trasporti marittimi e logistica integrata a formalizzare il proprio impegno per misurare il proprio impatto e contribuire ad un futuro rigenerativo». In concreto, è diventata una “B Corp” a seguito del «processo di valutazione da parte dell’ente indipendente B Lab, entrando a far parte della comunità internazionale di imprese che usano il business come forza positiva e rigenerativa per le persone e per il pianeta».

L’identikit di Grendi – fatturato consolidato 2024 pari a 118 milioni di euro, 254 dipendenti diretti (e un indotto diretto di altri 400 addetti – dice che stiamo parlando di una impresa familiare nata a Genova nel 1828, che è «operativa nell’ambito dei trasporti marittimi e della logistica». Attenta a far quadrare ovviamente i conti ma anche a qualcos’altro: è il primo operatore marittimo a modificare lo statuto per diventare società benefit nel 2021: in tal modo ha «aggiunto agli obiettivi di risultati economici soddisfacenti l’impegno verso un impatto positivo per ambiente, dipendenti e collaboratori, clienti, fornitori e comunità».

Grendi fa da battistrada nell’adesione al movimento “B Corp”: porta all’interno della comunità «un settore ad alto impatto ambientale e sociale, ma essenziale per lo sviluppo economico e la coesione dei territori».

Lo sottolinea Costanza Musso, amministratrice delegata del gruppo: «Diventare “B Corp” come operatore marittimo è una sfida complessa, ma necessaria. Il nostro settore muove merci e genera emissioni e impatti su persone e territori. Entrare nel movimento “B Corp” significa aumentare l’impegno per misurare, rendicontare e migliorare il nostro impatto lungo tutta la catena logistica, dal porto al magazzino, dal mare alla comunità. È un passo che conferma la nostra visione di un’economia che naviga verso la rigenerazione, non solo verso l’efficienza».

Cosa significa la certificazione “B Corp” rilasciata da B Lab? È l’attestazione – viene spiegato – che «Grendi soddisfa elevati standard di impatto sociale, ambientale, trasparenza e responsabilità, oltre ad impegnarsi verso obiettivi che vanno oltre l’interesse degli azionisti». Come dire: non è un premio bensì l’esito di «un processo di misurazione oggettiva – il “B Impact Assessment” – che valuta la capacità di un’azienda di generare valore sostenibile nel lungo periodo, bilanciando profitto e scopo». Dal quartier generale di Grendi mettono l’accento sul fatto che, «in termini economici», è l’adesione a «un modello evoluto di impresa, capace di competere integrando l’impatto positivo come leva strategica di innovazione, resilienza e competitività».

La certificazione di secondo livello “B Corp”, con standard proprietario di ente terzo, verificato senza accreditamento pubblico, valuta le imprese in cinque aree chiave di impatto: governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti. Sotto questi profili, viene misurato come ciascuna integri la sostenibilità nelle proprie decisioni quotidiane.

Per un gruppo che unisce trasporto marittimo, terminal portuali e logistica integrata, questo percorso – viene messo in risalto – ha significato «analizzare con rigore tutte le dimensioni dell’impatto: dal consumo energetico delle navi, dei magazzini e dei terminal portuali, all’autoproduzione di energia rinnovabile, passando per l’efficienza delle rotte e delle modalità di carico, fino all’inclusione, etica e sicurezza del personale».

Daniele Testi, responsabile marketing e impatto del gruppo, lo evidenzia in questo modo: «Il percorso di valutazione è durato più di 4 anni: è stato impegnativo proprio per la complessità e dimensione del nostro ecosistema. Ma – aggiunge – è proprio in questi settori che la transizione sostenibile può fare la differenza. Entrare nella comunità delle “B Corp” significa contribuire a ridefinire il ruolo della logistica come piattaforma di valore condiviso, capace di generare innovazione e impatto positivo per l’ambiente e le comunità costiere».

Così Antonio Musso, amministratore delegato del gruppo Grendi: «La sostenibilità per noi è una rotta, non un punto di arrivo. Dal miglioramento dell’efficienza energetica all’impiego di tecnologie per la riduzione delle emissioni nei trasporti, ogni decisione nasce dalla volontà di rendere il nostro sistema logistico più equo, rigenerativo e umano. Questo riconoscimento rafforza la nostra “Rotta 2028” che culminerà con i 200 anni di storia del gruppo».

Il riconoscimento “B Corp” si inserisce – questa l’argomentazione – in un percorso di sostenibilità già avviato da Grendi e fondato su strumenti di gestione certificati secondo standard internazionali riconosciuti: la Iso 9001 (per la qualità dei processi) e la Iso 14001 (per la gestione ambientale). A queste si aggiunge la recente adozione del modello di gestione 231, che struttura in modo organico le iniziative di miglioramento continuo in chiave Esg.  Diventare “B Corp” costituisce quindi «un passo ulteriore che completa questo sistema, integrando la misurazione dell’impatto sociale e ambientale con una valutazione globale di governance e responsabilità d’impresa».

Sia chiaro, B Lab, l’ente che rilascia la certificazione “B Corp”, «non è un organismo di valutazione della conformità ai sensi di euro-regolamentazioni né un organismo di normazione nazionale, europeo o internazionale: i criteri del “B Impact Assessment” sono «proprietari e autonomi rispetto agli standard armonizzati delle norme Iso ma complementari nell’obiettivo di misurare e migliorare la qualità dell’impatto aziendale in modo verificabile e trasparente». Sono oltre 10mila le “B Corp” nel mondo e circa 350 in Italia:  il movimento riunisce imprese di ogni settore e dimensione che «condividono un obiettivo comune: usare il profitto per generare impatto positivo».

Pubblicato il
5 Novembre 2025

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