Ora è la Confindustria Toscana a schierarsi in difesa dell’investimento a Piombino
Bigazzi al contrattacco (senza polemiche dirette) dopo il siluro di Federacciai

Maurizio Bigazzi, presidente Confindustria Toscana Centro e Costa
FIRENZE. Stavolta non è più solo l’imprenditore Piero Neri a schierarsi, a nome della delegazione livornese di Confindustria, in difesa dell’investimento che cambierà l’assetto del Polo siderurgico di Piombino con l’arrivo di Metinvest-Danieli: a fare quadrato è la Confindustria Toscana al più alto livello. È il segno che la presa di posizione di Neri ha trovato condivisione fra gli industriali toscani: non è più una piccola questione o una rivendicazione locale, insomma…
«La reindustrializzazione della Toscana passa anche dal rilancio di Piombino: siamo di fronte al più imponente investimento degli ultimi trent’anni in quell’area». Non potrebbe essere più esplicito Maurizio Bigazzi, numero uno di Confindustria Toscana, quando taglia corto («non perdiamo tempo in polemiche») e chiede di considerare conclusa la discussione sollevata in questi giorni circa l’investimento Metinvest-Danieli a Piombino: semmai, bisogna «concentrarsi sulle azioni future che vedranno protagonista la città costiera livornese», come sottolineano con forza dal quartier generale fiorentino dell’organizzazione degli industriali.
Il riferimento è agli attacchi arrivati a più riprese dal Federacciai, l’associazione datoriale che raggruppa gli operatori economici del settore, principalmente per bocca del presidente Antonio Gozzi.

L’imprenditore livornese Piero Neri
Bigazzi mette in risalto il fatto che «stiamo chiedendo con forza che nella nostra regione venga avviato un vasto piano di reindustrializzazione fatto di azioni concrete e di tempi certi». Aggiungendo poi: «Quello di Metinvest è un tassello concreto di quel percorso, che dobbiamo necessariamente intraprendere, per far tornare la Toscana ad essere una regione competitiva a livello europeo», prosegue Bigazzi.
Il leader confindustriale toscano non ci sta a vedere bistrattato «un investimento che, fra diretto e indotto, porterà sul territorio ricadute economiche ed occupazionali concrete e durature, dopo oltre un decennio di crisi dell’area». Invece che attardarsi in chiacchiere e diatribe, – prosegue Bigazzi – meglio concentrare ogni energia piuttosto «su tutte quelle leve infrastrutturali che moltiplicano e accelerano gli sforzi delle imprese, come porto, viabilità e ferrovia, che necessitano di tempi “industriali” di realizzazione. E senza dimenticare il gassificatore».
Il messaggio della Confindustria Toscana è chiaro: «Lavoriamo tutti insieme – istituzioni, imprese e comunità – perché Piombino torni ad essere la prima piattaforma produttiva della Toscana costiera».











