Camion più “verdi”, dalla Fai un altolà a Bruxelles: «No a obblighi irrealistici»
Per la prossima settimana è annunciato un piano della Commissione Europea

Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto
ROMA. L’hanno chiamato “Greening Corporate Fleets” ed è la strategia che la Commissione Europea dovrebbe presentare ufficialmente fra meno di una settimana: probabilmente mercoledì 10 dicembre. Dall’autotrasporto italiano rappresentato dalla Fai arriva un altolà: «Le anticipazioni circolate – si afferma – segnalano il rischio di nuovi obblighi per l’adozione di veicoli a zero emissioni, imposti alle imprese di autotrasporto in assenza di infrastrutture, condizioni operative ed economicamente sostenibili».
Sulla base di questo timore l’organizzazione di categoria che appartiene alla galassia Conftrasporto annuncia di aver scritto ai ministri dei trasporti e dell’ambiente del governo italiano. L’ha fatto richiamando l’attenzione sulla campagna europea “Yes to greening, no to mandates”: è stata promossa da Iru, l’organizzazione mondiale del trasporto su strada, ed è «già sottoscritta da 5.302 imprese europee, di cui 190 italiane».
Nella lettera inviata al governo, la Federazione Autotrasportatori italiani ribadisce un principio chiave: «Il settore dell’autotrasporto sostiene pienamente la transizione ecologica, ma contesta l’introduzione di obblighi che, senza adeguate condizioni operative, infrastrutturali ed economiche, rischiano di:
- compromettere la competitività delle imprese;
- alterare la concorrenza tra operatori;
- mettere a rischio la continuità dei servizi essenziali».
“Quando le condizioni sono già presenti, il mercato stesso – dice Paolo Uggè, numero uno di Fai-Conftrasporto – si orienta naturalmente verso soluzioni più ecologiche, rendendo superflue imposizioni forzate». Uggè chiede che il governo promuova in sede europea «un approccio pragmatico, che renda la transizione realmente realizzabile, sostenibile e coerente con gli obiettivi climatici dell’Unione». Aggiungendo poi: «Ringraziamo tutte le aziende Fai che hanno aderito alla petizione. La loro pronta mobilitazione dimostra la forza e la compattezza della nostra rete quando il futuro del settore è in gioco».
L’organizzazione dell’autotrasporto conferma il proprio impegno a «vigilare e partecipare attivamente al dibattito europeo»: è indispensabile che si punti su «soluzioni realistiche, equilibrate e sostenibili, che proteggano la competitività delle imprese italiane e garantiscano la continuità dei servizi di trasporto».











