Ferrovie, finalmente più sprint ai lavori per l’Alta Velocità fra Salerno e Reggio Calabria
Non più solo una bensì quattro “talpe” meccaniche per altrettante gallerie di scavo

La “talpa” Tunnel Boring Machine
SALERNO. Finalmente nelle ultime settimane alla talpa meccanica utilizzata per scavare le gallerie se ne sono aggiunte altre tre e ora dunque sono quattro le “Tunnel Boring Machine” (Tbm), cioè le “talpe” che scavano altrettante gallerie della nuova linea. A darne notizia è Rfi (gruppo Fs) annunciando che «proseguono a pieno ritmo» i lavori che l’azienda ferroviaria nazionale sta realizzando sulla nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità della Salerno–Reggio Calabria, definita «una delle opere più strategiche per il futuro della mobilità nazionale».
Stiamo parlando di una «infrastruttura, sostenuta anche da finanziamenti del Pnrr, si inserisce nel “Corridoio europeo Ten-T Scandinavia-Mediterraneo”, «asse fondamentale che collegherà in modo sempre più rapido ed efficiente l’Italia al resto d’Europa». Sono più di mille gli addetti «attualmente impegnati nel cantiere» mentre risultano «circa 430 le aziende coinvolte nella filiera nazionale». Le attività sono realizzate per conto di Rfi dal Consorzio Xenia, composto da Webuild (impresa capofila), Pizzarotti, Ghella e TunnelPro.
Rfi informa che le nuove “talpe” – chiamate Leucosia, Ligea e Mireille –si affiancano a Partenope, in attività già da diversi mesi: Leucosia e Ligea sono «entrambe dotate di una testa fresante superiore ai 13 metri» e questo le rende «tra le macchine più imponenti oggi impiegate in Europa per opere ferroviarie». Nella fattispecie: Leucosia è attualmente impegnata nello scavo della galleria Serra Lunga, mentre Ligea sta lavorando alla galleria Piano Grasso e proseguirà successivamente verso la galleria Contursi.
Secondo quanto viene reso noto, invece la “talpa” Mireille rappresenta «un’innovazione di particolare rilievo: è la prima “Tbm” completamente rigenerata in Italia, grazie al nuovo polo nazionale dedicato al ricondizionamento delle talpe meccaniche», dicono dal quartier generale di Rete Ferroviaria Italiana. Ora come ora è «impegnata nello scavo della galleria Caterina, sarà successivamente destinata alla galleria Sicignano».
L’azienda ferroviaria tiene a mettere in evidenza che, giorno dopo giorno, l’avanzamento degli scavi dà forma al «nuovo collegamento ad alta velocità destinato a trasformare l’accessibilità di territori strategici come il Cilento, il Vallo di Diano, la costa ionica, l’alto e basso Cosentino e l’area del Reggino». Grazie alla futura infrastruttura – si puntualizza – potranno essere «ridotti sensibilmente» i tempi di viaggio tra Roma e Reggio Calabria, sarà potenziata l’offerta dei servizi dell’Alta Velocità e si potrà assicurare «maggiore regolarità e qualità dei collegamenti». Positivo anche l’impatto sul fronte merci, «grazie a un impulso significativo agli scambi ferroviarii da e verso il porto di Gioia Tauro», come viene messo in rilievo.











