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Il NAPA? Amici in giro a far fiere…

Galliano Di Marco

RAVENNA – Ma cos’è davvero il NAPA? E a che serve un’associazione di porti che tra l’altro “frulla” la sua presidenza ogni sei mesi, senza che chi riceve il cerino faccia nemmeno in tempo ad abbozzare un progetto?
La risposta, ovviamente critica, l’ha data su un quotidiano di Trieste il presidente dell’Authority di Ravenna Galliano Di Marco; che dal NAPA s’è chiamato fuori a novembre in polemica con Venezia e il suo mega-porto containers offshore. “Non possiamo essere – ha detto Di Marco – un’assemblea di amiconi che vanno in giro a far fiere”. E c’è stata una bella stoccata anche per Assoporti: “Per far questo – ha aggiunto De Marco – Assoporti è più che sufficiente”.
Il presidente di Ravenna dunque non usa il guanto di velluto. Vero che è uscito dal NAPA solo dopo che il suo collega Costa di Venezia ha ottenuto – ma a questo punto con il governo in ballo bisognerebbe usare il condizionale – 100 milioni per il contestatissimo porto-containers offshore: cioè, spinto da un interesse diretto.
[hidepost]Ma che il NAPA sia poco più d’una bocciofila sono in parecchi a crederlo. E del resto, queste associazioni di porti che hanno formalmente l’obiettivo di creare sistema ma di fatto continuano a becchettarsi tra loro come i polli di Renzo – chi non ricorda il riferimento si rilegga il Manzoni – sono nate e pressoché fallite non solo in alto Adriatico. Nel Tirreno la Regione Toscana ha fatto di tutto per creare l’associazione “Tuscany Ports” tra Livorno, Piombino e Carrara: con il risultato che presenziano qualche fiera straniera insieme e partecipano a qualche viaggio esotico in allegra compagnia, ma i tre porti continuano a farsi gli affari loro anche l’un contro l’altro armato.
Un po’ meglio, ma nemmeno tanto, l’associazione ”Ligurian Ports”: basta vedere le furibonde polemiche che ciclicamente investono Genova contro Savona, Savona contro tutti, eccetera (con la lodevole eccezione di La Spezia dove grazie anche a un sindaco in gamba e a un terminal Lstc le cose marciano, in piena autonomia, al meglio) per capire che ci vuol ben di più di “un’assemblea di amici”.
Sempre secondo Di Marco, che peraltro fa gli auguri al nuovo giro di valzer dentro il NAPA, l’associazione dei porti del nord Adriatico non può andare lontano. “Ha ragione il docente universitario ed esperto di traffici professor Sergio Bologna – ha detto ancora il presidente di Ravenna – quando sostiene che il NAPA non servirà a sottrarre traffici al Nord Europa”.
E anche la Regione Emilia-Romagna, a sentire di Marco, la pensa come lui sul NAPA e sulle assemblee di amici che vanno in giro. Perché non c’è un progetto strategico, non c’è un vero studio di programmazione, non ci sono obiettivi comuni. Perché ciascuno va per conto proprio: e chi ha più relazioni personali – si veda Venezia con il suo presidente nelle grazie del viceministro, peraltro scadente – più riesce a mettere carne al fuoco, anche in concorrenza con gli altri. E questa è un’associazione?
Antonio Fulvi

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Pubblicato il
9 Febbraio 2013

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