Per cominciare perché no le crociere?
PISA – Secondo Michael O’Leary, il carismatico presidente e inventore di Ryanair, l’aeroporto Galilei entro i prossimi tre lustri diventerà il primo scalo passeggeri d’Italia tra quelli regionali. Forse è una previsione azzardata, considerando che oggi è al sesto posto nella classifica (non considerando gli scali internazionali di Fiumicino e Milano Malpensa).
[hidepost]Ma O’Leary si è basato sul tasso di crescita che per il Galilei nell’ultimo decennio è stato dell’11,3 per cento, superiore di oltre 2,5 volte il tasso di crescita del “sistema” aeroportuale italiano.
Questi dati, a inizio di febbraio oggetto anche di un incontro rotariano con Gina Giani a Castiglioncello, sono tornati a galla proprio in relazione alle strategie che l’interporto Vespucci intende attuare per il “tridente” della logistica costiera toscana: con il porto di Livorno e appunto, l’aeroporto Galilei.
Ma c’è altro. E’ noto da tempo che tra le ipotesi di allargamento della compagine sociale della Porto 2000 – la società livornese che gestisce le crociere – c’è il coinvolgimento della Sat di Gina Giani: per una sinergia che favorirebbe da una parte lo scalo marittimo, favorendo l’insediarsi di crociere “di testa” che potrebbero far affluire e defluire i croceristi via aerea sia dall’Europa che dal nord America (l’americana Delta opera già da anni con voli diretti estivi con New York), e dall’altra parte lo stesso Galilei, anche con charter da decine di migliaia di turisti destinati alle navi.
Se ne parla da tempo, dicevamo. Forse adesso, grazie anche all’iniziativa concreta dell’interporto Vespucci per il “tridente” sinergico sulla logistica, il progetto potrebbe cominciare a marciare sul serio. Non solo nelle conferenze culturali, ma anche e specialmente nelle istituzioni. E nei consigli di amministrazione. Perché no?
A.F.
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