Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Solito scontro sui servizi tecnico-nautici

VENEZIA – Se n’è parlato ancora una volta a Venezia, al Propeller Club locale: ed è inutile dire che c’è stato uno scontro aperto, a volte violento tra i sostenitori della “liberalizzazione” di costi e servizi (il presidente del porto di Venezia Paolo Costa ne ha fatto una crociata) e i sostenitori (Confitarma in testa) di un confronto tra le parti che punti a trovare accordi piuttosto che guerre fratricide. [hidepost]Quest’ultima tesi è stata esposta dal presidente di Federagenti Michele Pappalardo, mentre l’ammiraglio Tiberio Piattelli, responsabile della direzione marittima del Veneto, ha ricordato le problematiche della sicurezza legate ad eventuali liberalizzazioni più o meno selvagge. Come a dire: pilotaggio, rimorchio ed ormeggio non si improvvisano, ed occorrono garanzie professionali importanti prima di allargare il cerchio.
Tra le proposte esaminate c’è stata anche quella del “price cap”, ovvero l’aumento delle tariffe dei servizi tecnico-nautici all’inflazione e con un minimo di quota per la produttività. Bocciata sia da Piattelli che da Confitarma, perché porterebbe fatalmente alla compressione degli investimenti e quindi alla corsa al ribasso della qualità (e della sicurezza) dei servizi.
Diciamoci la verità: il dibattito che va avanti da anni, sulla “liberalizzazione” dei servizi tecnico-nautici, investe non solo l’Italia ma l’intera Europa. Dove però le regole sono diverse da paese a paese, e non è detto che quelle italiane siano le più penalizzanti. Poi c’è un altro aspetto singolare: proprio in questi giorni le associazioni di categoria dell’autotrasporto sparano a zero contro il sistema italiano che porta ad aumenti tariffari sulle autostrade pressoché “automatici” con la connivenza del governo (e dei governi precedenti) malgrado la crisi del settore. A fronte di queste realtà, la pretesa di liberalizzare di colpo i servizi tecnico-nautici alla (vana?) ricerca di costi più bassi sembra davvero poco convincente, se limitata a un solo comparto nautico-portuale. Forse che si voglia anche qui applicare la regola del Gattopardo, cioè far finta di cambiare tutto perché tutto poi resti come prima?
A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
20 Aprile 2013

Potrebbe interessarti

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora

Porti teu in overcapacity?

Riforma della riforma portuale: l’articolato Rixi che abbiamo anticipato – che naturalmente deve passare anche dalle Camere – punta dunque a coordinare lo sviluppo degli scali, oggi lasciato eccessivamente alla potenza dei singoli “protettorati”...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

“Non solo editore”

È stato, per chi l’ha conosciuto, un maestro di vita: appassionato del mare, del bello scrivere e anche delle gioie che possono venirne. Uomo di cultura, mai ostentata ma semmai offerta con un filo di...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio