Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Prysmian trasforma il “cable Enterprise”

Sarà particolarmente adatto per la posa dei collegamenti elettrici ai parchi eolici offshore

MILANO – Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, ha investito nell’incremento di capacità di esecuzione di progetti in cavo sottomarino con la trasformazione della “Cable Enterprise” da pontone rimorchiato a natante DP2 in grado di utilizzare la propria capacità propulsiva per le operazioni di posa.
[hidepost]“Il nostro obiettivo è estendere ulteriormente il presidio della supply chain, internalizzando buona parte dell’attività di installazione ed ampliandola al settore dei cavi MV, come ad esempio l’installazione di cavi inter-array tra le turbine che compongono i parchi eolici offshore”, spiega Marcello Del Brenna, CEO di Prysmian Powerlink. “Il Gruppo si era già proposto da tempo l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’offerta di prodotti e servizi “chiavi-in-mano” (inclusi la progettazione, la produzione e l’installazione) per il crescente mercato dei parchi eolici offshore e ora sta nuovamente investendo in questo settore”.
Il pontone di posa sarà trasformato in natante DP2 in grado di operare in autonomia senza bisogno di rimorchiatori durante la posa dei cavi e avrà una potenza totale di 9,2 MW tale da poter operare 6 propulsori. I lavori di ammodernamento prevedono nuovi ponti dedicati alle aree operative e alle cabine e una piattaforma per i futuri progetti in cavo HVDC. E’ da evidenziare che la nave manterrà comunque la propria capacità di operare in acque basse. La commessa per i lavori di trasformazione è stata assegnata ai cantieri Viktor Lenac.
Al fine di rafforzare ulteriormente le capacità d’installazione di cavi sottomarini del Gruppo, nel novembre 2012 la nave posacavi Cable Enterprise è entrata a far parte di Prysmian Group e l’intero team è diventato parte integrante della società con il nome di Prysmian Powerlink Services (PPLS).
Da allora, il team di PPLS è sempre stato molto attivo nell’installazione di sistemi in cavo sottomarino e nella fornitura di attività strategiche e servizi ad elevato valore aggiunto per l’installazione di interconnessioni sottomarine, che vanno dal project management all’installazione, giunzione e protezione dei cavi, con particolare esperienza nei collegamenti di parchi eolici offshore. Inoltre, il team è attualmente coinvolto nei principali progetti in corso nel Mare del Nord. Tra i progetti sviluppati di recente e quelli in corso di realizzazione ci sono l’interconnessione fra l’isola Phu Quoc e la terraferma in Vietnam e il progetto Normandie 3 nel Canale della Manica.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Aprile 2014

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio