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Gina Giani scelta come l’AD per l’aeroportuale toscano

La fusione tra Pisa e Firenze sarà presentata alle due società il 19 dicembre e l’assemblea dovrà ratificarla a gennaio – I programmi con i nuovi voli per Cina, Russia, Canada ed Usa

PISA – Era nell’aria ma adesso c’è la conferma ufficiale: se e quando si arriverà alla funzione in un’unica società aeroportuale tra la SAT di Pisa Galilei e l’ADF del Vespucci di Firenze, la proposta dell’azionista di maggioranza assoluta, Corporacion America, è che la dottoressa Gina Giani diventi l’amministratore delegato. Parola di Roberto Naldi, che di Corporacion America è presidente per l’Europa.
[hidepost]La fusione, come noto, è nei programmi del nuovo azionista di maggioranza, che la presenterà formalmente ai consigli d’amministrazione delle due società aeroportuali venerdì 19 dicembre. Poi spetterà all’assemblea generale dei soci, da convocarsi entro il prossimo gennaio, a ratificare la scelta. Ma non dovrebbero esserci stravolgimenti di quello che è un piano d’impresa già delineato e in gran parte sottoscritto sia dai soci pubblici che da quelli privati.
Corporacion America punta a raddoppiare il traffico passeggeri del Galilei fino a oltre 7 milioni di passeggeri entro il 2028, con l’incremento sia dei voli low-cost (“Ci sono ancora possibilità di crescita nel comparto – ha detto Naldi – specie quando la crisi internazionale sarà finalmente alle spalle”) ma anche e specialmente con un sensibile aumento delle rotte internazionali e intercontinentali. Si guarda a voli diretti tra Pisa e il Qatar, il Canada, la Russia (Mosca) e all’aumento dei collegamenti con gli Usa, oggi serviti solo dai voli estivi di Delta su New York. Ma c’è allo studio anche un progetto di collegamenti con la Cina che la stessa Gina Giani aveva ventilato tempo fa, prima ancora che si verificasse l’ingresso di Corporacion America e la creazione del grande sistema aeroportuale toscano.
Il presidente Naldi ha anche voluto ribadire, in occasione dell’ultimo incontro con le due società aeroportuali, che non ci sarà concorrenza tra i due scali, perché è nell’interesse dello stesso azionista far crescere entrambe in modo complementare e collaborativo. Un modo anche per tranquillizzare i pisani che nel progetto di allungamento della pista di Firenze a 2400 metri avevano visto un pericolo.

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Pubblicato il
10 Dicembre 2014

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