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Dalla proposta di La Spezia: alla ricerca della logistica perduta

Considerazioni a margine del convegno sul “nuovo sistema” ipotizzato dal presidente Forcieri – I distinguo sul federalismo fiscale

LA SPEZIA – Riparte dalla proposta lanciata a La Spezia dal presidente dell’Autorità Portuale spezzina Lorenzo Forcieri, il dibattito sulla governance della portualità, nonché sugli assetti logistici di sistema che consentano di imporre una brusca accelerazione alla realizzazione delle infrastrutture strategiche per il Paese.
Nel già citato convegno che ha visto la partecipazione di alcuni fra i maggiori players della politica e del mercato logistico e trasportistico, Forcieri ha presentato il progetto per la realizzazione di un sistema logistico integrato che abbia il suo punto di riferimento in una “Fondazione” ad hoc in grado di garantire il coordinamento fra Regioni, Autorità Portuali, operatori privati e soggetti finanziari. Forcieri ha quindi chiesto al Governo e alle Regioni interessate – ovvero Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige di sostenerlo individuando gli strumenti per garantire certezza e continuità nelle risorse.

Forcieri ha anche lanciato un vero e proprio appello alle ferrovie, agli operatori privati e alle banche, perché valutino rapidamente la forza economica di questo progetto.

Propellente di questa proposta è la ripresa che il porto di La Spezia sta registrando: più 16% nel primo quadrimestre e un trend in ulteriore conferma testimoniato dal più 26% di aprile.

Al convegno significativamente titolato “Il nuovo sistema logistico”, Forcieri ha anche illustrato dati choc sulla perdita di competitività dei porti italiani e di quelli liguri (pur in presenza di una crescita di La Spezia) e l’allargamento del gap nei confronti dei sistemi portuali e logistici del nord Europa. Dal 2000 al 2008 il traffico container europeo è passato da 46 a 87 milioni di teus: la quota del Nord Europa è passata dal 40% al 42%. I porti italiani sono scesi dal 15,2 all’11,9%. Quelli dell’alto Tirreno è precipitato dal 6,5 al 4,7%.

Inoltre – secondo i dati scaturiti dalla discussione – la quota di container “italiani” assorbita dai soli porti di Rotterdam e Amburgo ha superato i 740.000 teus.

Oggi – ha sottolineato Forcieri – è indispensabile un cambio di passo. Lo stesso auspicato dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che ha insistito sulla necessità di attivare nuove risorse per le infrastrutture. Un tema, questo, sul quale il presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo ha come noto rivendicato al Parlamento la responsabilità di fare le leggi e quindi di decidere, attraverso anche un accordo bipartisan esistente, forme di autonomia finanziaria che null’altro è – ha detto – che federalismo.

Pubblicato il
5 Giugno 2010

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